Fede e Scienza: un incontro possibile

Sabato 5 Novembre alcune classi delle scuole di Arezzo, aderendo al progetto “Eticamente”, si sono recate al teatro Francesco Petrarca per assistere all’incontro con il professore Ciardi dell’Università di Firenze.

Il progetto prevedeva un dialogo con l’insegnante, sul tema della scienza e il suo rapporto con l’uomo e lealtre discipline. Durante questo confronto, Ciardi ha spiegato il ruolo della scienza nella vita dell’uomo, soffermandosi sulla sua importanza per comprendere anche materie molto complesse come la filosofia e lareligione.

Il professore sostiene che la scienza debba essere insegnata e studiata non solo tramite formule e definizioni teoriche, ma debba essere compresa attraverso lo studio della sua storia e dei suoi più grandi esponenti.

Per questo motivo, Ciardi crede che l’uomo debba avere una visione della scienza molto più ampia e comprendere come questa sia strettamente legata a tutte le altre discipline.

In antichità, le scoperte scientifiche erano influenzate dai dogmi della Chiesa. Basti pensare all’influenza del clero sulla teoria eliocentrica sostenuta da Copernico e da Galileo. Per evitare la pubblicazione di libri considerati eretici e immorali dalla Chiesa, infatti, papa Pio V, stabilì un indice dei libri proibiti.

Solo all’inizio del XIX secolo la teoria copernicana venne rivalutata dal clero. L’approvazione di questa teoria, avvenuta nel 1823, sanciva una netta indipendenza della scienza dalla religione.

Da questo momento, scienza e fede diventarono due materie autonome.

Secondo Ciardi, un uomo di fede può essere tranquillamente un ottimo scienziato. Nel corso della storia infatti, ci sono state numerose persone appartenenti al clero che svolgevano ricerche scientifiche senza essere influenzate dalla Chiesa.

Questo ci fa capire che scienza e religione, pur essendo due discipline autonome, possono trovare un punto di incontro, relazionandosi tra loro e cooperando.