Puma contro Adidas: scontro fraterno

di Leonardo Brunacci, Zhu Ming hong, Giorgio Rovai

La rivalità che nacque tra i fratelli Adolf e Rudolf Dassler, inventori rispettivamente di Adidas e Puma, è diventata leggenda.

I due fratelli nacquero a distanza di due anni l’uno dall’altro, Rudolf nel 1898, Adolf  nel 1900. Il fratello minore Adolf sarebbe dovuto diventare un fornaio, ma le sue passioni erano diverse, preferiva di gran lunga praticare sport. Entrambi vennero chiamati dall’esercito tedesco a combattere nella Prima Guerra Mondiale.

Quando tornarono a casa, Adolf capì l’importanza di indossare una scarpa di qualità; così nel 1924 decise insieme a Rudolf di fondare una fabbrica di calzature sportive, la Gebrüder Dassler Schuhfabrik.Rudolf non aveva la stessa passione del fratello, ma era molto bravo in ambito commerciale. Avviata la produzione, crearono le prime scarpe con tacchetti in ferro della storia.  Sin da subito catturarono l’interesse di molte persone, tra cui l’allenatore della nazionale olimpica tedesca di atletica, Josef Waitzer.

Storia dei due fratelli:

È il 1936: l’atleta afroamericano Jesse Owens vince quattro ori alle Olimpiadi di Berlino con le scarpe dei fratelli Dassler ai piedi. Owens non è tedesco e Hitler si ricorderà di quelle scarpe tedesche ai piedi di un afroamericano anziché di un “ariano”, ragion per cui una volta scoppiata la guerra, la fabbrica sarà costretta prima a interrompere la produzione di scarpe, poi a riconvertirla in una di bazooka. I due Dassler ormai, non si chiamano più per soprannome: i vecchi Adi e Rudi sono tornati ad essere Adolf e Rudolf. Era stato Adolf ad offrire le scarpe a Owens, ed è Rudolf a rimanere al fronte lasciando la gestione dell’azienda all’altro.

Quando la guerra terminerà, prima di Adidas e Puma, i fratelli Dassler saranno già nemici. Qui la realtà si fonde con la leggenda. Forse perché la moglie di Adolf aveva avuto una breve relazione col cognato, forse perché Rudolf era stato catturato dagli americani perché tradito dallo stesso fratello in quanto vicino a Hitler. Quegli stessi americani che, arrivati alla fabbrica, volevano distruggerla appena scoperto che aveva prodotto armi. Era stata la foto di Owens a salvarla, Owens che Rudolf non voleva. Le scarpe dei Dassler, diceva, non sarebbero dovute essere per un nero, ma per i tedeschi.

La rottura definitiva avviene nel 1947: è la separazione dei fratelli e Adidas e Puma nasceranno di lì a breve. Adidas nel 1948, Puma l’anno seguente: gli ex dipendenti si dividono a loro volta tra le due fabbriche.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale però, iniziarono i problemi tra i due fratelli. Il loro rapporto non era mai stato tranquillo, ma tutto peggiorò quando Adolf sposò Käthe Martz: Rudolf infatti sosteneva che i veri problemi fossero nati a causa della ragazza. Il conflitto tra i due fratelli era alimentato principalmente a causa del Nazismo, infatti Rudolf fece un gran favore al fratello, supplicando le conoscenze che aveva nel partito per non farlo andare in guerra, così che potesse continuare a lavorare in fabbrica. Un altro motivo fu che Rudolf odiava il fatto che Adolf fosse divennuto il capo della famiglia Dassler, anche se era il fratello minore. Un altro problema, sempre legato al regime di Hitler, sorse quando i due furono processati per adesione al nazismo: Rudolf però, che era più attaccato al regime, fu indagato per essersi prestato a diventare un soldato delle SS. Molte persone, compreso lui stesso, dichiararono che le accuse furono mosse da Adolf.

Dopo essere stati assolti, nel 1947 i due poterono tornare a lavorare in fabbrica, ma le tensioni riguardanti il passato non permisero di continuare a lavorare insieme, così si divisero i beni e i guadagni. I dipendenti si divisero in due fazioni, quelli che lavoravano in ambito commerciale seguirono Rudolf, mentre quelli che si occupavano del design e della ricerca andarono con Adolf. L’anno dopo, Adolf diede vita al marchio Adidas rappresentandolo con le tre strisce, mentre Rudolf inizialmente chiamò la sua azienda Ruda, abbreviando il suo nome, ma dopo pochi mesi decise di cambiarlo in Puma. I due fratelli non si videro più fino alla loro morte.

Il patto Pelè tra Puma e Adidas:

Siamo nel 1970 e le due aziende di abbigliamento sportivo hanno stretto da un paio di anni un accordo di non belligeranza: il ‘patto Pelé’, appunto. Farsi la guerra a colpi di rilanci sarebbe stato controproducente ed economicamente impegnativo, quindi meglio non scontrarsi per far firmare un contratto a O’Rei.

Ma il ‘patto’ non regge molto. Prima del quarto di finale dei Mondiali messicani fra Brasile e Perù, Rudolf Dassler spezza gli equilibri: contatta Pelé per offrigli 100mila dollari. Il piano è geniale. L’asso brasiliano dovrà chiedere all’arbitro di aspettare un attimo prima di fischiare l’inizio della partita per consentirgli di allacciarsi le scarpe, ovviamente targate Puma. Così il calcio d’inizio si fa attendere e le telecamere stringono l’inquadratura su di lui. Tutto previsto, dato che anche uno dei cameraman è stato assoldato da Rudolf. Le vendite di Puma schizzano alle stelle. Adidas, come potete immaginare non la prende bene. È l’inizio del secondo atto della guerra tra Adidas e Puma.

Adesso

Dal 2009 le cose sono però cambiate, le due aziende hanno sotterrato l’ascia di guerra. In quell’anno, infatti, gli operai dell’una e dell’altra parte formarono un’unica squadra  sfidando i loro dirigenti. Vinsero gli operai per 7 a 5.

Oggi nella piazza centrale di Herzogenaurach campeggia una fontana in cui due bambini giocano al tiro alla fune: l’uno con scarpe Adidas l’altro con Puma.

Nel 2016 è uscito il film del regista tedesco Oliver Dommengent. Con  Ken Duken, Jess Albert , Christopher Buchholz, Harvey Friedman .  Titolo originale Duell der Brüder – Die Geschichte von Adidas und PumaBiograficodurata 115 minuti.

Trama del film:

Dopo la seconda guerra mondiale i due continuano a produrre calzature ma la loro relazione si è ormai deteriorata, con entrambi che reclamano la proprietà della compagnia, dando inizio ad una rivalità che porterà alla nascita dei due popolari marchi

Sitografia:

ermesverona.it

sneakers-style.com

mymovies.it