Pasqua

Di: Caldari Francesca e Tenti Mattia

La pasqua è una festa cristiana e culturale che commemora la Resurrezione di Gesù dal regno dei morti, descritta nel Nuovo Testamento come avvenuta il terzo giorno nella sue sepoltura dopo la sua crocifissione da parte dei romani. Per gli ebrei la Pasqua è la solennità nella quale si fa memoria della liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù dell’Egitto per mano di Mosè. Dopo la liberazione, per il popolo di Dio si apre un periodo di cammino nel deserto, detto Esodo, verso la Terra Promessa. La Pasqua ebraica ha durata di 8 giorni e presenta due riti fondamentali: il sacrificio dell’agnello e il pane azzimo. Il termine ebraico che indica la Pasqua è Pesach, che significa passaggio. Secondo l’Antico Testamento, Dio ordina agli Ebrei di sacrificare un agnello e di segnare con il suo sangue

gli stipiti delle porte delle case di Israele, consentendo cosi all’angelo della morte di andare oltre. La pasqua è quindi la liberazione di Israele dalla liberazione in Egitto e l’inizio di una vita libera con Dio che li guida verso la Terra Promessa e inoltre per il popolo ebraico la Pesach è anche “attesa” dal Messia.

Con il Cristianesimo, la Pasqua acquista un valore diverso, rappresenta, infatti, il passaggio dalla morte alla vita attraverso la resurrezione di Cristo ed il passaggio ad una vita nuova che da questa resurrezione è illuminata. I Cristiani, credenti dal peccato mediante il sacrificio di Gesù morto sulla croce, celebrando una Pasqua di resurrezione.

È il culmine della passione di Gesù, preceduta dalla Quaresima, un periodo di quaranta giorni di digiuno, preghiera e penitenza. È una festa mobile poiché cade la domenica successiva al primo plenilunio dopo l’equinozio di primavera ed è la principale solennità del cristianesimo. La maggior parte dei cristiani si riferisce alla settimana prima di pasqua come settimana santa, che nella Cristianità occidentale contiene giorni del Triduo pasquale incluso il giovedì santo, che commemora la lavanda dei piedi e l’Ultima Cena, così come il venerdì santo che commemora la crocifissione e morte di Gesù.

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Le celebrazioni della Pasqua in Italia cominciano la domenica precedente, per ricordare l’entrata trionfante di Gesù a Gerusalemme, che venne accolto dallo sventolio di foglie di palma. All’ interno della settimana santa si svolgono vari riti. Il giovedì ricorda la ricorrenza dell’Ultima Cena e della celebrazione eucaristica. Il venerdì santo è il giorno della via Crucis: le strade si illuminano di fiaccole e vengono attraversate dalle processioni in cui si ripercorre il processo, il calvario e la morte di Gesù.

Il sabato a mezzanotte le campane annunciano la Resurrezione. La domenica è il giorno più importante, si rompe la Quaresima, il lungo periodo di digiuno e si distribuiscono uova e dolci a forma di colomba e uovo. L’uovo, simbolo della vita che si rinnova auspicio di fecondità è collegato al significato della pasqua come la festa della primavera e del risveglio della natura.

Il lunedì dell’angelo chiamato così per ricordare l’incontro del messaggero alato con le donne giunte al sepolcro vuoto. Diventa giorno festivo nel calendario nazionale solo nel secondo dopoguerra, per prolungare la pausa primaverile da allora si diffonde l’uso delle gite fuori porta e all’aria aperta.

Dopo il Natale, è la Pasqua il momento più sentito delle famiglie italiane che, come sempre,scelgono di onorare la festa attorno alla tavola. Sono tante le ricette tipiche dal Nord al Sud Italia, molte delle quali a base di agnello, simbolo della Pasqua e uova che rappresentano la Resurrezione. In Italia i piatti tipici della pasqua sono: la Colomba, il Casatiello, Uova di cioccolato, Pastiera e l’Agnello che ha un legame con questa festività perché è descritto nella Bibbia, e in particolare nel racconto della liberazione degli ebrei dalla schiavitù egizia che prima di mettersi in viaggio versoi la Terra Promessa, ogni famiglia sacrificava un agnello, ne consumava le carni e segnava con le carni dell’animale le porte delle abitazioni. In questo modo avrebbero salvato i loro primogeniti dalla decima piaga.

L’uovo di Pasqua nell’arte: Piero della Francesca

Nella celebre Pala di Brera, Piero della Frencesca inserisce sul fondo architettonico, in una nicchia scolpita a conchiglia, un uovo. L’uovo, identificato come uovo di struzzo, sarebbe simbolo della perfezione divina. La sua posizione leggermente sfalsata rispetto all’asse mediano del quadro simboleggerebbe la superiorità della Fede rispetto alla Ragione. L’uovo per ciò è un richiamo al dogma della verginità di Maria, che doveva essere noto agli umanisti del XV secolo. L’uovo era anche inteso comunemente come simbolo di vita, dalla Creazione (Uovo “cosmico”). In numerose chiese dell’Abissinia e dell’Oriente cristiano – ortodosso viene spesso appeso nel catino absidale un uovo proprio con quest’ultimo valore, come segno di vita, di nascita e di rinascita. Inoltre l’uovo, illuminato da una luce uniforme esprime un idea digiuna spazio centralizzato, armonica e geometricamente equilibrato. L’idea di essere “centre e fulcro Universo”.

Pala di Brera - Wikipedia
Pala di Brera

Uova di Pasqua preziose: Fabergé

la storia dell’uovo decorato è stato esaltata dall’orafo Peter Carl Fabergé che ricevette dallo zar Alessandro III il compito di preparare un dono speciale per la zarina Maria. L’orafo creo per l’occasione il primo uovo Fabergé, un uovo di paltino smaltato di bianco contenente ulteriore uovo creato in oro, il quale conteneva a sua volta due doni: una riproduzione della corona imperiale e un puòlcino d’oro.  La fama che ebbe il primo uovo di Fabergé contribuì a diffondere la tradizione del dono interno all’uovo.

L’uovo di cioccolato

Più recente sembra essere l’usanza dell’uovo completamente ricoperto di cioccolato, un dolce ormai immancabile per i festeggiamenti pasquali. La più conosciuta vede la nascita dell’uovo di cioccolato alla corte di Luigi XIV di Francia per poi estendersi altrove già dai primi decenni dell’Ottocento. Benché non vi siano prove certe che il primo uovo di Pasqua di cioccolato sia stato proprio opera sua, sappiamo che fu desiderio del Re Sole farne realizzare uno per le festività pasquali, in ossequio a una lunga tradizione che ha sempre associato la forma dell’uovo a un ideale massimo di perfezione.