Giornalino di Gian Burrasca

di Caldari Francesca, Campriani Pietro e Bartoli Mattia

L’autore del giornalino di Gian Burrasca è Vamba, la prima edizione è uscita nel 1912 e la casa editrice è Fannucci editore. Esso è un romanzo umoristico sotto forma di diario, è stato ambientato in Toscana e in parte anche a Roma, intorno al 1900.

I personaggi principali sono

  • Giovanni Stoppani: “Gian Burrasca”, è il protagonista della storia. È il ragazzino che tiene il diario e dà il nome all’opera. Ha 9 anni e, combina spesso divertenti disastri. Gli piace scrivere il suo diario, non sopporta il suo soprannome Gian Burrasca, le punizioni del suo babbo, e la minestra di capellini. Cerca sempre di aiutare gli altri, ma quasi sempre finisce per combinare guai.
  • Il signor Stoppani: è il padre di Gian Burrasca. Inclemente e scorbutico, punisce spesso Giannino picchiandolo o tenendolo chiuso in cameretta, e alla fine decide di mandarlo in collegio.
  • La signora Stoppani: è la madre di Gian Burrasca. Anche lei si arrabbia quando Giannino combina le sue marachelle e lo sgrida spesso, meno severa rispetto al padre.
  • Luisa: è una delle tre sorelle di Giannino e la prima a sposarsi. Giannino scrive nel suo diario che le vuole molto bene, ma anche che è molto permalosa, quando Giannino le combina degli scherzi.
  • Virginia: è un’altra delle sorelle di Giannino, la seconda a sposarsi. Anche lei si arrabbia per gli scherzi di Giannino.
  • Ada: è l’unica sorella a non sposarsi ed è il primo bersaglio delle malefatte di Giannino, che fa leggere a un suo pretendente il commento negativo che Ada ha scritto su di lui.
  • Il dottor Collalto: prima fidanzato, poi marito di Luisa. Nonostante le marachelle di Giannino, si mostra gentile con lui, ma dopo che Giannino combina degli scherzi ai suoi clienti e a sua sorella, anche lui inizia a non sopportarlo.
  • L’avvocato Maralli: prima fidanzato, poi marito di Virginia. Quando Giannino è destinato al collegio, lo difende e lo ospita, ma dopo che Giannino gli fa andare male un processo, buttando nel fuoco la sua cartella vecchia piena di documenti per regalargliene una nuova, si pente di quello che ha fatto e non lo difenderà più.
  • La signora Olga: è un’amica di famiglia distratta.
  • Il signor Clodoveo Tirinnanzi: è un amico di famiglia, rappresentante di inchiostri inglesi, accompagna Giannino a Roma in treno. Anche lui si arrabbia con Giannino, che gli fa prendere una multa e gli svuota tre boccette di inchiostri.
  • Il signor Venanzio: è un vecchio e ricco zio di Maralli che, quando muore, lascia una parte di eredità a Giannino. È uno dei pochi personaggi adulti del romanzo che non si arrabbia mai con Giannino e che apprezza la sua sincerità.
  • La zia Bettina: è una sorella zitella del signor Stoppani. È ricca, ma vive in campagna ed è di vecchi costumi, motivo per cui viene considerata ridicola dalle sorelle di Giannino. All’inizio apprezza molto l’onestà di Giannino e lo accoglie dopo che è scappato di casa, ma dopo che Giannino fa alcuni scherzi alle cose più care della zia, anche lei inizia a non sopportarlo.
  • La signora Geltrude: è la direttrice del collegio Pierpaolo Pierpaoli, odiata e malsopportata dai ragazzi. Severa, esigente e irrequieta, urla sempre e cerca in tutti i modi di farsi rispettare dai collegiali.
  • Il signor Stanislao: è il direttore del collegio e il marito di Geltrude, e viene chiamato “Calpurnio” dai ragazzi, nonostante sia severo e comanda in stile militare i ragazzi, si lascia insultare dalla moglie, che lo definisce un imbecille.
  • Luigi (Gigino) Balestra: è un amico di Giannino, incontrato al collegio Pierpaolo Pierpaoli. È un ragazzo sincero e leale, ed è finito in collegio per aver portato i suoi amici nella pasticceria del suo babbo e se ne sono approfittati.
  • Tito Barozzo: è il capo della società segreta del Collegio “Tutti per uno e uno per tutti”, della quale Giannino fa parte con altri collegiali. Insieme a Gigino è uno dei pochi personaggi sinceri verso Giannino, che lo stima molto.
  • Signor Muscolo: è il severo professore di latino della classe di Giannino.

Il giorno del suo nono compleanno Giannino riceve in regalo dalla madre un diario, il “giornalino”, in quale ci scriverà tutte le sue avventure giornaliere. Giannino è un ragazzo molto vivace, per tale motivo ogni giorno combina molti guai. Un giorno scopre che, da lì a breve, Luisa si sposerà con il dottor Collalto.

Il babbo vuole rinchiudere Giannino in collegio, ma l’avvocato Maralli lo convince a dargli un’ulteriore possibilità e accetta di ospitarlo per un certo periodo a casa sua e di Virginia. Nel corso del soggiorno con la coppia Giannino fa la conoscenza dello zio ricco di Maralli, il signor Venanzio, un vecchio sordo ma adulato per la sua potenziale eredità. Gian Burrasca combina altri guai che terminano col ferimento dello stesso Venanzio, al quale viene cavato un dente durante un gioco.

A quel punto il padre rinchiude Giannino nel collegio Pierpaolo Pierpaoli, gestito dai due severi e avidi coniugi Stanislao e Geltrude. Gian Burrasca scopre casualmente che la minestra di magro servita a mensa il venerdì viene preparata con la risciacquatura dei piatti; in seguito diventa rapidamente amico dei ragazzi più grandi ed entra a far parte della società segreta “Tutti per uno e uno per tutti”. Dal momento che si mangia quasi sempre minestra di riso, Giannino e un altro ragazzo rovinano tutta la riserva di riso con del petrolio e così i direttori del collegio sono costretti a sostituire la solita minestra con la pappa col pomodoro. I direttori del collegio inizialmente tentano di minimizzare l’accaduto facendo aggiungere alla brodaglia delle barbabietole per giustificare la tinta anomala del piatto, ma sono costretti ad ammettere la frode quando Tito Barozzo, il capo della società segreta, mette in guardia i commensali dall’inghiottire il colorante artificiale. Barozzo viene però umiliato dal direttore, che gli fa credere che lui sia tenuto nel collegio solo per carità; decide di fuggire e Giannino lo aiuta.

Giannino scopre che i direttori si dedicano a sedute spiritiche e fa in modo da fargli credere che a loro si manifesti lo spirito del fondatore del collegio; approfittando di questa circostanza, insieme ad altri congiurati, organizza una bastonatura dei direttori. Giannino viene però scoperto e rimandato a casa. Qui scopre che il signor Venanzio è morto, e che gli ha segretamente riservato una piccola parte dell’eredità; Maralli ha invece ricevuto solo il dente ricoperto d’oro che Giannino gli aveva strappato. Infine, credendo di far bene, in risposta ad un attacco politico al Maralli, rivela ai suoi avversari del matrimonio segreto e gli fa perdere le elezioni. Il giornalino finisce fra gli atti di un processo nato dalle dispute politiche a seguito delle elezioni: lo stesso Vamba interviene in prima persona spiegando che Giannino fu punito venendo messo in casa di correzione, ma che riuscì a scappare e che visse tante altre avventure.

Il lessico del giornalino di Gian Burrasca è chiaro e semplice, il testo ha un ritmo avvincente e ricco di descrizione dei personaggi. Vi sono presenti più vicende contemporaneamente e sono presenti anche flashback.

Nei passatempi e nelle abitudini di Giannino ci sono per la maggior parte scherzi e dispetti nei confronti delle persone che lo circondano.

Il libro ci è piaciuto molto perché rispecchia la nostra personalità e la vivacità di ogni ragazzino nell’affrontare le avventure quotidiane e i momenti di crescita.