Formula 1
Di Lorenzo Fantoni
La Formula 1 è la massima categoria della categoria vetture monoposto su pista. Questa categoria è nata nel 1948 riconosciuta, poi a livello mondiale nel 1950. Il termine “formula”, presente nel nome, fa riferimento a un insieme di regole alle quali tutti i partecipanti, le macchine e i piloti, devono adeguarsi; esse introducono un numero di restrizioni e specifiche nelle auto, per evitare le eccessive disparità tecniche tra di esse, per mettere dei limiti al loro sviluppo e ridurre i rischi di incidenti.
LA STORIA – Dalle corse di fine Ottocento alla nascita della Formula 1
Verso la fine dell’ottocento la formula 1 non esisteva ancora, ma erano solo delle corse automobilistiche. Agli inizi del Novecento fu applicata la prima seria regolamentazione delle gare denominata “Formula Grand Prix” inizialmente adottata principalmente in Europa e si sviluppò in tutto il mondo. Nel 1946 venne rinominata Formula A dove vennero ammessi solo due tipi di motore: i supercompressi da 1,5 litri e gli aspirati da 4,5 litri; prima della Seconda Guerra Mondiale non vi erano limitazioni sulla capacità, mentre invece subito dopo venne introdotta una nuova regola che imponeva ai motori di avere una capacità massima di 3,0 litri; la prima gara disputata con questo nuovo regolamento avvenne il 1 Settembre 1946 a Torino.
La casa automobilistica torinese “Nuvolari” preparò una rivoluzionaria auto con motore posteriore turbo-compresso da 1500 cm3 disegnata da Ferdinand Porsche con la strabiliante velocità di punta di 350 km/h.
Nel 1949 vennero scelti sette gran premi validi per l’assegnazione del trofeo. Nel 1950 si disputò la prima gara, il Gran Premio della Gran Bretagna, valida per il campionato. Oltre al campionato piloti, nel 1958, venne introdotto un nuovo campionato, il campionato costruttori. Nel 1950 fu disputato il primo campionato mondiale di Formula 1, anche se si svolgeva a livello europeo. Nel corso degli anni non vennero solo disputati gran premi validi per il campionato, ma anche gran premi i quali punti ottenuti non erano validi per il campionato.
Oggi le vetture di Formula 1 gareggiano esclusivamente per il campionato, organizzato annualmente dalla federazione internazionale automobilistica (FIA).

1950: Vetture a motore anteriore
Gli anni cinquanta furono il decennio dominato dalle auto a motore anteriore che durarono poco, infatti nel 1958 fece la sua apparizione la Cooper-climax, la prima auto a motore posteriore. Queste auto però causarono moltissimi incidenti per la loro elevata potenza, per questo nella seconda metà degli anni ’60 vennero introdotte delle limitazioni per la loro potenza, infatti, la loro cilindrata venne ridotta a 1500 cm3. In alcune parti del mondo, si pensava che era meglio abolire le corse automobilistiche, ciò venne effettivamente effettuato in Svizzera a seguito del terribile incidente alla 24h di Le Mans del 1955. Poi, in quegli anni, venne fatto un processo contro la Ferrari a seguito dell’incidente mortale durante la Mille miglia del 1957, dove uno pneumatico della Ferrari di Alfonso de Portago scoppiò causando lo sbandamento della sua auto che travolse la folla causando la sua morte, quella del suo copilota e di nove spettatori tra cui anche cinque bambini.
Lo sviluppo delle monoposto
Dopo la comparsa nel 1970 della Lotus 72 nulla fu come prima, le auto di Formula 1 cambiarono totalmente volto e nell’arco di dieci anni vennero completamente rivoluzionate.
Nel 1970, il mondiale venne assegnato “alla memoria” a Jochen Rindt, morto proprio alla guida della Lotus 72, nelle prove del Gran Premio d’Italia. Nella battaglia per la sicurezza si schierò in prima fila lo scozzese Jackie Stewart, grazie al quale vennero adottati progressivamente le tute ignifughe, le cinture di sicurezza e il casco integrale. Tutte protezioni che fino ad allora erano rimaste sconosciute e che salvarono la vita a molte persone come ad esempio a Niki Lauda al Nürburgring nel 1976. Stewart promosse anche l’introduzione delle chicanes per rallentare i circuiti. Oltre a questo introdusse anche i guard rail in ferro a bordo pista che però stavolta si rivelarono fatali. In quegli anni il pilota che contrassegnò la Formula 1 fu senza dubbio l’austriaco Niki Lauda.
In quegli anni però purtroppo la lista dei decessi fu molto numerosa: Piers Courage, Jo Siffert, Peter Revson, Jochen Rindt, Helmuth Koinigg, Mark Donohue, François Cevert e questi sono solo alcuni dei piloti di Formula 1 che purtroppo persero la vita in pista, nella prima metà degli anni settanta. In seguito, la battaglia per la sicurezza dei piloti ha dato i suoi frutti anche se negli anni successivi si sono comunque registrate alcune morti.
Le donne in Formula 1 sono state soltanto cinque, tra cui solo due hanno partecipato a un Gran Premio: la pilota italiana Maria Teresa de Filippis e l’altra italiana Lella Lombardi,hanno gareggiato tutte e due negli anni settanta.

Anni 2000- Regolamenti e limitazioni
Dopo il bando ai motori turbo-compressi nel 1989, i frazionamenti più usati furono a 8-10-12 cilindri con cilindrata di 3,5 litri; dal 1995 la cilindrata venne ulteriormente ridotta a 3 litri. Durante questo periodo, le statistiche mostrarono la supremazia indiscussa dei motori Ferrari e Renault: la scuderia italiana conquistò sei titoli per la categoria costruttori e cinque per i piloti; la Ferrari in quel periodo era inarrestabile, lo dimostra il fatto che molti dei record sono stati battuti nei primi anni del XXI secolo da Michael Schumacher proprio a bordo di una Ferrari, ad esempio nel Gran premio del Belgio del 2001 fissò a cinquantadue il nuovo record di gran premi vinti, ma non si fermò lì, infatti il pilota si ritirò a fine stagione del 2006 con novantuno vittorie all’attivo.
Schumacher detenne all’epoca il record di Gran Premi vinti in una singola stagione, quando nel 2004 conquistò tredici delle diciotto gare in programma; un primato prima eguagliato da Sebastian Vettel nel 2013, con tredici vittorie in diciannove gare, e poi superato da Max Verstappen nel 2022. Sempre Schumacher nel 2004 conquista il settimo titolo mondiale battendo cosi il precedente record.

Nei regolamenti vennero introdotte nuove regole per limitare i costi di gestione. Una ad esempio quella di imporre ai piloti di iniziare la gara con lo stesso livello di benzina avuto alla fine della sessione di qualifica, introducendo così nuovi elementi tattici per le diverse strategie adottate dai vari team; un’altra è quella di mantenere lo stesso motore, che deve durare almeno due gare senza essere cambiato e il pilota che non avesse rispettato questa regola subiva una penalità di 10 posizioni sulla griglia di partenza.
Il passaggio dal V10 al V8
La stagione del 2005 ha segnato anche la fine dell’era dei motori V10 con cilindrata 3000 cm3, infatti nella stagione 2006 la FIA impose a tutte le scuderie di usare i motori a otto cilindri a V di 90°con cilindrata 2400 cm3, con tutti questi nuovi regolamenti la Formula 1 stava diventando sempre più costosa per poterci partecipare, dopo il record dei partecipanti nel 1989 il numero delle scuderie presenti è andato a calare drasticamente,appunto, perché per adeguarsi alle regole servivano costi di spesa maggiori.
Nel 2009 la FIA ha tentato di cambiare ulteriormente le regole per consentire anche a team minori e con meno budget di poter partecipare, questo però ha portato a una discussione tra il presidente Max Mosley e le squadre, che hanno addirittura minacciato di creare un campionato alternativo.
Un’ altra data che ha segnato la svolta della Formula 1 è stata il 2014, con il passaggio dai motori V8 ispirati ai nuovi V6 turbo-ibridi da 1600 cm3 che hanno rivoluzionato, anche la realizzazione delle monoposto perché dovevano essere abbinati a due sistemi di recupero dell’energia cinetica e dei gas di scarico della turbina. Questa stagione venne caratterizzata dal dominio della Mercedes che ha interpretato al meglio le nuove rivoluzioni tecnologiche creando cosi un’auto praticamente imbattibile, i suoi piloti: Lewis Hamilton e Nico Rosberg hanno conquistato sedici vittorie su diciannove gran premi e diciotto pole position, l’unico a vincere i restanti tre gran premi è stato Daniel Ricciardo a bordo della sua redbull, Lewis quell’anno conquistò il mondiale con 384 punti e la Mercedes il mondiale costruttori con 701 punti battendo cosi anche il record per il maggior numero di punti ottenuti da una scuderia. Quella stagione fu invece molto deludente per la Ferrari che conquistò solo due podi realizzati da Fernando Alonso che si posizionò 6° in classifica piloti.

Nel 2017 ci furono invece nuove modifiche tecniche per aumentare le prestazioni delle monoposto tornando ad alcuni standard che non si vedevano dagli anni Novanta. Questa riprogettazione ha favorito la Ferrari che fu in grado di contendersi il titolo piloti alla Mercedes con Sebastian Vettel per gran parte della stagione; una serie di errori però ha fatto perdere la conquista del mondiale lasciando il posto ad Hamilton che divenne campione del mondo per la quarta volta.
Anche nel 2018 la Ferrari riparte forte all’inizio però la Mercedes è ancora superiore e quindi Hamilton vince il quinto titolo. L’era della Mercedes continua fino al 2020 portando così Hamilton a conquistare sette titoli mondiali eguagliando il record di Michael Schumacher. Questo dominio assoluto si interrompe nel 2021 quando l’Olandese della redbull, Max Verstappen vince il suo primo titolo mondiale al termine di un acceso duello con Lewis all’ultimo Gran Premio della stagione svoltosi ad Abu Dhabi.
Da questo momento in poi inizia il dominio da parte di Verstappen che nel 2022 e 2023 vince altri due mondiali dove nel 2023 riesce a vincere diciannove gare su ventidue, la stagione 2024 inizialmente è simile alle precedenti con una Redbull competitiva e vincente, mentre, invece da metà stagione sembra prendere spazio la McLaren, ma ancora non basta e Verstappen riesce comunque a vincere il quarto titolo addirittura con due gare di anticipo.
