Museo Archeologico

della classe 1O. Visita al Museo archeologico “Gaio Cilnio Mecenate” e all’Anfiteatro Romano di Arezzo (09/05/2019).

Il Museo è il principale luogo di conservazione dei reperti della città antica di Arezzo e del suo territorio ed è oggetto di visita anche per la particolarità con cui è stato costruito: un monastero medievale innalzato sui resti di un anfiteatro romano.

Questo museo, articolato in ben 26 sale, vanta una straordinaria collezione di antichi vasellami, resti di gioielli della necropoli di Poggio del sole, rare monete di epoca romana e rinvenimenti di  quello che fu  uno dei più grandi edifici per spettacoli dell’Etruria settentrionale: l’anfiteatro romano di Arezzo.

Anfiteatro di Arezzo

L’edificio era costituito da un’arena ellitticadove si svolgevano gli spettacoli, attorno alla quale si estendeva la cavea con le gradinate per il pubblico, appoggiata su due fasce di costruzioni radiali separate da tre ambulacri, corridoi concentrici voltati a botte.

La nostra esperienza al Museo

Una volta arrivarti al Museo, siamo stati accolti dalla direttrice, la dott.ssa Maria Gatto e dalla dott.ssa Sara Faralli, dopo una breve introduzione sull’Arezzo etrusca e romana siamo stati accompagnati nella visita dei reperti dell’anfiteatro, iniziando da un luogo “segreto” che viene raramente aperto al pubblico, ossia i “sotterranei”. Abbiamo percorso l’ambulacro mediano e la direttrice ci ha spiegato che è costituito da un modulo che si ripete sormontato da volte a botte; abbiamo potuto ammirare le caratteristiche dell’opus reticulatum, un tipo di costruzione usata dagli Etruschi per abbellire le mura, abbiamo potuto osservare i rinforzi alle volte a botte costruiti in epoca successiva dai frati che abitavano il Monastero. Fino all’estate scorsa questa zona sotterranea dell’anfiteatro era inaccessibile, perché usata come magazzino. Oggi, grazie alla Fondazione Guido d’Arezzo che l’ha sgomberata e riordinata, è possibile ripercorrere i corridoi di quest’area e rivivere a pieno le emozioni che arricchivano il cuore del popolo romano quando si riuniva nell’anfiteatro per assistere ai combattimenti tra gladiatori.