Bracconaggio della fauna ittica

Di Caldari Francesca, Bartoli Mattia, Loddi Niccolò, Campriani Pietro.

Il bracconaggio ittico o Frodo è un problema che affligge i fiumi italiani specialmente quelli del nord-Italia. Negli ultimi tempi ha avuto un incredibile espansione per il concretarsi di due fatti verificatisi alcuni anni fa:

  • L’apertura di linee commerciali per la vendita di alcune specie di pesce, principalmente carpe e siluri.
  • L’arrivo in Italia di persone con etnia russa che, per dedicarsi alla pesca, con mezzi spesso illegali, si è stabilita per molti anni in Romania.

Le cause dei seguenti punti sono dovute all’incremento del numero dei migranti provenienti dall’est e dalla Cina, che a causa della loro cultura pescano di contrabbando pesci di fiume. I bracconieri in due o tre ore riescono a pescare anche 500-600 chili di pesce.

I pescatori di frodo si dividono i territori che a sua volta si dividono in due squadre formate da 10-15 persone. I bracconieri arrivano di notte sulle sponde del fiume, gonfiano un gommone e mettono in funzione una tecnica chiamata “elettrostorditore” che consiste nell’attaccare due fili ad un retino metallico a sua volta attaccati ad una batteria di un’auto.

Oltre all’elettrostorditore vengono utilizzate anche le reti a tramaglio. Esse sono reti con tre livelli di maglie di diversi diametri e rimangono tese grazie a dei pali fissati sul fondo. I bracconieri utilizzano anche dei fertilizzanti agricoli che servono per creare una carenza di ossigeno nell’acqua e spingere i pesci verso le reti.

I bracconieri rumeni hanno trovato delle condizioni ambientali favorevoli alla pesca e a loro si sono uniti anche ungheresi, moldavi e albanesi. Secondo una fonte ufficiale nel delta del Po c’è stata una diminuzione del 30% dei pesci presenti come siluro e carpa. Vista la grande area del delta del Po non è facile monitorare essa, perciò i controlli sono diminuiti e a causa di questo molti bracconieri si sono spostati verso il centro Italia.

Il bracconaggio e la pesca illegale stanno mettendo a rischio la biodiversità in Italia, per questo il WWF ha lanciato un appello al governo italiano per chiedere una maggiore attenzione riguardo ad esso. Il WWF segnala che negli ultimi anni sono state fatte notevoli sanzioni a fronte delle 760 tonnellate di prodotto ittico.

Le anguille sono state inserite tra le specie più minacciate perché tra gli anni Settanta ad oggi le specie sono diminuite del 90% a causa delle attività umane. Nella Giornata mondiale della fauna selvatica il WWF ha rivolto al governo e al parlamento italiano un appello affinché si adottino degli strumenti più utili come ad esempio la creazione di banche dati regionali efficaci per l’aumento dei controlli e il rafforzamento delle sanzioni.

Aumenta sempre di più la pirateria pluviale che solo nel Mantovano ce ne sono 8 bande. Secondo le forse dell’ordine queste bande sono strutturate in modo gerarchico assegnando ad ogni persona un compito ben preciso. I bracconieri di fiume uccidono, macellano e rivendono il pesce senza nemmeno preoccuparsi dell’igiene di esso e il pescato non sempre si trova in acque limpide e pulite. Il processo di preparazione al trasporto consiste di mettere i pesci all’interno di alcuni contenitori di plastica a sua volta inseriti in dei congelatori improvvisati che però non sempre sono presenti.

Per tale motivo, quando non vi sono refrigeranti il trasporto del pesce può essere un pericolo per la nostra salute soprattutto in estate a causa del caldo.