La mia prima gara

La prima gara

Ho fatto la mia prima gara a Collesalvetti il 4 Novembre 2018. Sono partita la mattina con il mio Maestro e tre miei compagni, entrati nel palazzetto ho visto tantissime persone, mi sono sentita fuori posto e la mia paura è aumentata. Siamo arrivati verso l’ora di pranzo, la mia gara era prevista alle 16:00. Dall’ inizio della settimana, fino a pochi secondi prima di entrare nel Tatami mi sentivo in ansia e con la paura di non farcela, ma magicamente una volta sul Tatami,ho recuperato tutta la concentrazione e l’insicurezza di prima era svanita.

L’incontro dura due minuti effettivi, cioè non ci sono pause almeno che l’arbitro non fermi l’incontro. Lo può interrompere per tre motivi: per assegnare i punti; per dare le ammonizioni o nel caso che un atleta si faccia male. Una volta passati i due minuti, l’arbitro dichiara la vittoria.

Nel primo combattimento ho vinto 3-0 contro la mia compagna di Accademia, mentre combattevo ero talmente concentrata per intercettare le mosse della mia avversaria che non prestavo attenzione a ciò che il mio maestro mi suggeriva dalla sedia. Nel secondo combattimento ho vinto 3-1 contro una ragazza di un’altra Accademia. Quando tutto era finito sono uscita dal Tatami mi sono messa a piangere perché ero felice di aver vinto tutti e due gli incontri, la tensione era passata e potevo finalmente rilassarmi e godermi quel momento. Quando ci hanno chiamato per la premiazione ero agitata, perché non vedevo l’ora di sapere come ero arrivata, dato che la classifica viene fatta sommando i punti di ogni atleta per ogni combattimento. La mia compagna di Accademia era arrivata 3°, mi sono sentita triste per lei perché sapevo quanto si era impegnata e preparata alla gara, era arrivato il momento di sapere chi era al 2° posto…. fortunatamente non ero io.

Sono arrivata PRIMA, alla mia prima gara, ancora oggi non posso crederci! All’inizio pensavo che fosse un sogno ad occhi  aperti, ma poi il giorno dopo quando mi sono svegliata e ho visto la medaglia attaccata all’armadio della mia camera ho pensato che non era stato un sogno, ma era stata realtà. È stata una esperienza spettacolare e intensa, ho imparato ad non arrendermi davanti agli ostacoli, anche se sembrano troppo grandi e soprattutto mi ho capito che devo essere più sicura di me perché se voglio posso vincere gli ostacoli, anche se è difficile.

Il giorno dopo arrivata in palestra ho scoperto che la ragazza del secondo combattimento era una cintura marrone quindi più alta di tre gradi della mia che era arancione. Mi sono meravigliata perché alla gara il mio maestro mi aveva detto che era un verde, poi mi ha spiegato che mi aveva detto una bugia  così non andavo nel panico. Sapere che avevo vinto una cintura marrone, durante la mia prima gara mi ha dato veramente tanta forza e sono stata orgogliosa di me. Dopo questa gara ne ho fatto un’altra, in cui ho ottenuto un ottimo risultato, perciò continuerò ad allenarmi per perfezionarmi , per divertirmi e ,anche, perché la strada per la cintura nera è ancora lunga.

Matilde Raffi