ADOLESCENCE
Di: Tommaso Goretti e Matilde Bonarini
Adolescence nasce come una miniserie televisiva britannica, ideata nel 2025 da Jack Thorne e Stephen Graham. E’ una miniserie dal genere drammatico e thriller costituita da quattro puntate.
La miniserie presenta in ogni episodio, il diverso punto di vista di ogni personaggio principale. Il primo episodio inizia con l’ uccisione di una ragazza adolescente e con il conseguente arresto di Jamie Miller, tredicenne compagno di scuola accusato di omicidio.
Jamie Miller è un personaggio ambiguo fin dalle prime scene. Un insieme di luci e ombre difficili da capire da chiunque guardi la serie. Le sue reazioni agli eventi che lo rendono protagonista, fanno sorgere molte domande agli spettatori: ma com’è possibile che un ragazzo apparentemente tranquillo possa arrivare ad uccidere una sua coetanea?

La serie tratta molti temi principali come: bullismo e incel sui giovani. L’incel è una teoria in cui si stima che l’80% delle donne sono attratte dal 20% degli uomini belli e ,a causa di ciò, la restante parte degli uomini si sente esclusa ed estromessa genera un sentimento di repressione, che causa odio e violenza nei confronti delle donne. La serie mostra con realismo, il percorso con cui un adolescente può essere attratto da ambienti estremisti online. Jamie, il protagonista, inizia a frequentare gruppi e community che sembrano innocui all’inizio, utilizzandoli come spazi per sfogarsi e condividere insicurezze, ma che poi si rivelano trappole manipolatorie. Questi spazi sono pieni di contenuti che sembrano motivazionali, ma in realtà alimentano odio e vittimismo come, in questo caso, quello maschile.
La serie ci mostra come certi discorsi iniziano piano piano a normalizzare la violenza, fino a renderla una soluzione per chi si sente frustrato o messo da parte. Jamie è un ragazzo silenzioso, che non riesce a comunicare con la sua famiglia, con i compagni o con gli insegnanti. La serie ci mostra quanto l’isolamento emotivo, possa spingere un giovane a rifugiarsi in mondi alternativi, come quello online convincendolo che la scuola, la casa, persino le amicizie non siano luoghi sicuri dove esprimersi.

I social vengono rappresentati come luoghi sicuri invece sono mondi virtuali che sembrano servire da sfogo e connessione, ma sono anche terreno fertile per odio, bullismo, disinformazione. Questo accade con Katie, la vittima, viene “etichettata” in rete in modo scorretto, con commenti maligni, voci distorte… e tutto questo contribuisce al clima tossico che precede l’omicidio. Un ruolo importante è anche quello degli adulti in questo caso, viene mostrato quanto spesso essi siano impotenti o non vedenti davanti al disagio dei giovani. I genitori di Jamie non sono violenti, ma distanti, presi dal lavoro, dalla propria frustrazione. Non lo ascoltano. Gli insegnanti notano segnali, ma nessuno prende una posizione forte questo contribuisce a far mancare un senso di responsabilità sia nell’ambito scolastico sia familiare.
A tutto ciò, si aggiunge una società fatta di continui confronti fatti tra i giovani che si scherniscono fra di loro e creano fenomeni di bullismo e violenza , questo crea casi di odio e diffamazione tra i giovani.

Adolescence è una serie importante da guardare perché non si limita a denunciare, ma ci obbliga a confrontarci con varie domande. Chi era davvero Jamie prima di quel giorno? Quali segnali sono stati ignorati? La serie mostra l’influenza tossica degli ambienti online, in cui la frustrazione diventa odio e l’odio diventa violenza.
Adolescence è una serie difficile, affronta temi importantissimi in modo serio e allo stesso tempo suscita grandi emozioni.
Gli adolescenti da quando l’uso del telefono si è esteso a tutte le fasce d’età e i social network, tipo YouTube, Meta, Telegram e Tik Tok, hanno cannibalizzato la rete. Pochi adulti oggi, trascorrono ore a decifrare i simboli che i giovani si inviano, sotto i quali però si nascondono verità molto più profonde rispetto all’apparenza di un semplice messaggio.
Gli autori hanno scritto una critica sociale abbastanza forte, che spinge a riflettere su temi estremamente contemporanei che tuttavia non trattiamo quasi mai con la dovuta sensibilità come quelli trattati nella serie.
