“ROCK AND ROLL NEVER DIES”

Scritto da Kamenova Vanessa, Nappini Martina, Zingherini Giulia, Onorato Luisa, Becattini Tommaso e Parrini Gaia

Da dove deriva il nome della band?

Il nome dei Maneskin è uno dei termini più cercati su Google Italia ma in pochissimi sanno cosa voglia dire veramente e come sia nata l’idea di chiamare in questo modo il gruppo musicale che ha recentemente debuttato ad X-Factor. Da cosa nasce il nome? A spiegarlo è stata la bassista Victoria, la queen:  “Dovevamo iscriverci a un concorso” aveva raccontato “e ci serviva un nome, ma non sapevamo come chiamarci”. Poi, l’idea: “Visto che sono mezza danese, gli altri hanno iniziato a chiedermi di pensare a un nome in quella lingua”. A un certo punto, la bassista pronuncia proprio quel nome, “Maneskin”: piace ai colleghi, ma che cosa vuol dire? “Significa ‘chiaro di luna’ in danese, ma non c’entra niente con noi” ha affermato ridendo Victoria, spiegando che la musicalità e l’iconicità del nome hanno conquistato tutti e quattro i componenti della band. A quel nome si sono subito affezionati, quindi non l’hanno più cambiato e ora sono i “Maneskin”. Un “chiaro di luna” davvero fortunato…

I Maneskin sono la band rivelazione del momento e nonostante lo scorrere inesorabile del tempo, continuano ad interessare e a far parlare. Conosciuti da chiunque, dai ragazzini in età prescolare, agli adulti in età avanzata, i Maneskin sembrano essere il fenomeno musicale dell’ultimo periodo.

La questione è molto semplice: i Maneskin piacciono perché sono unici. Nel panorama mainstream italiano non esistono band con le caratteristiche dei Nostri. La loro forza sta nella loro diversità. Piacciono perché sono quattro ragazzi/adolescenti che incarnano quattro stereotipi differenti: Damiano è il bello e dannato, Victoria è la sua versione femminile, Thomas incarna la figura del ragazzino ribelle ed Ethan è l’introspettivo e il timido.

“ABBIAMO FATTO LA RIVOLUZIONE”

«I started when I was 17 and I’m not scared, I’m honest and I know that it sounds cliché but this is my moment, this is my moment», cantavano i Måneskin in Chosen, l’inedito che conquistò X Factor. Era il 2017 e il loro momento è davvero arrivato. Nel vincere l’ultima edizione del Festival di Sanremo, i Måneskin hanno riscritto regole e ribaltato stereotipi (non solo musicali). I quattro ragazzi dichiarano e scrivono sul proprio Instagram “ABBIAMO FATTO LA RIVOLUZIONE” e come poterlo negare. Damiano David (voce), Victoria De Angelis (basso), Thomas Raggi (chitarra) ed Ethan Torchio (batteria), tutti nati fra il 1999 e il 2001, hanno portato sul palco dell’Ariston la forza e lo stile del rock, un genere che, perlomeno nelle nuove generazioni, sembrava ormai definitivamente soppiantato dal rap (e dalla sua costola più conturbante e psichedelica, la trap).

Un’altro aspetto non trascurabile oltre al carisma e l’energia tipica di chi ha tutta  la vita davanti e nulla da perdere è il look dei Maneskin. Fin dai tempi di X Factor, i ragazzi hanno definito il loro stile eccentrico che mescola il rock al vintage. Sono un po’ hippie e un po’ glam rock. Il comune denominatore dei Maneskin è il make-up: matita nera e mascara a gogo. Sfidando i canoni sanremesi del “sole, cuore, amore”, la loro Zitti e Buoni ha tutto per rilanciare il rock in vetta alle classifiche italiane e anche europee grazie all’enorme successo che è stato riscosso dall’Eurovision song contest.

Molti pensano che il merito del successo dei Maneskin sia da attribuire al solo fascino del leader Damiano. In realtà, il cantante ha gran parte del merito, ma indubbiamente, il successo è attribuibile a tutti i componenti e a quello che rappresentano.

L’avventura dei Måneskin  parte nel 2016 a Roma, fra i banchi del liceo J. F. Kennedy. La prima e grande chance arriva l’anno successivo, quando il gruppo partecipa a X Factor. Non vincono – finiscono secondi dietro al sound classico di Lorenzo Licitra -, ma stupiscono pubblico e giudici con energetiche cover rock di Vengo dalla luna, Somebody told me, Beggin’ e Kiss this.

Oltre che per lo stile ribelle, i Måneskin fanno parlare per la loro forte presenza sul palco, fatta da un mix di sana arroganza e conturbante fascino, col cantante Damiano che si esibisce anche in una pole dance. Il boom al talent show li pone sotto le luci dei riflettori. Dopo l’EP Chosen, nell’ottobre del 2018 esce il primo album in studio, Il ballo della vita, il cui frutto di maggior successo è Torna a casa, malinconica invocazione alla musa Marlena da oltre cento milioni di visualizzazioni su Youtube.

La graffiante anima rock rimane però il loro marchio distintivo. Ed è quella che a Sanremo li porta a duettare in una versione rivisitata di Amandoticon Manuel Agnelli, loro giudice a X Factor e frontman degli Afterhours. Una performance che mette in mostra tutto ciò che i Måneskin sono oggi: voce ruggente, presenza scenica di impatto e stile che, a partire dalle calzamaglie, vuole abbattere gli stereotipi di genere. E in fine la grande vittoria all’Eurovision, che mancava all’Italia dal 1990, anno in cui vinse Toto Cutugno con “Insieme 1992”. Questa è la terza vittoria per l’Italia: nel 1964 a vincere fu Gigliola Cinquetti. L’esibizione della band romana sul palco dell’Eurovision Song Contest 2021 è stata una delle più applaudite, infiammando il pubblico presente all’Ahoy Arena di Rotterdam. La loro vittoria è una «rivoluzione» musicale e culturale perché mai, dai tempi di Mistero di Enrico Ruggeri, il rock aveva trionfato nell’appuntamento più nazionalpopolare del nostro Paese. E mai lo aveva fatto con una band così giovane e con così tanti aspetti destabilizzanti rispetto al panorama italiano. La canzone ‘Zitti e buoni’ ha vinto anche il premio per il miglior testo all’Eurovision Song Contest (lo stesso premio vinto nel 2019 da Mahmood per la sua ‘Soldi’). La canzone della band romana è risultata anche la canzone più ascoltata su Spotify in Italia e a livello globale tra quelle in gara tra marzo 2021 e maggio 2021.

Nella motivazione, la giuria ha scritto: “‘Zitti e buoni’ è una canzone insolente con immagini molto evocative. Le metafore nel testo sono ben scelte e ti parlano costantemente. Non è una canzone carina e quindi le immagini non sono gradevoli, ma volutamente inquietanti. ‘’Zitti e buoni’ è un grido crudo degli outsider di questa falsa società”. Nella terra che una volta guardava al pop e che oggi si è lasciata sedurre da autotune, drum machine e post-produzione, la carica anticonformista e l’energia live dei Måneskin possono diventare il simbolo del cambiamento. E che quando si ha qualcosa da dire non bisogna stare Zitti e buoni.

E adesso vi lasciamo qui sotto un video inedito della band nel 2016: