Hockey su ghiaccio

di Matteo Billi,Davide Canacci,Pietro Sanarelli, Mattia Barneschi,Pietro Tiberi,Matteo Maccari,Luca Tistarelli.

L’hockey su ghiaccio (oppure semplicemente hockey nelle nazioni in cui è la variante più diffusa; in Svizzera, e in Italia durante l’era fascista, anche chiamato disco su ghiaccio) è uno sport di squadra disputato sul ghiaccio in cui i pattinatori attraverso l’utilizzo di un bastone ricurvo indirizzano il “disco” nella porta della squadra avversaria. È uno sport veloce e fisico.

È lo sport più popolare in quelle nazioni dal clima sufficientemente freddo da permettere la formazione di una copertura naturale di ghiaccio in ambienti esterni, come il Canada, la Repubblica Ceca, la Lettonia, i paesi nordici, gli Stati Uniti e la  Russia. Con l’avvento delle piste di ghiaccio artificiali si è potuto iniziare a praticarlo anche nei mesi caldi e soprattutto nei paesi dal clima più caldo. L’hockey su ghiaccio è riconosciuto come uno dei quattro principali sport americani. A livello mondiale infatti il campionato più importante è la National Hockey League (NHL), che raccoglie le migliori squadre degli Stati Uniti e del Canada. 

Sebbene siano 68 i membri totali della International ice Hockey Federation (IIHF), oltre il 90% delle medaglie attribuite nei campionati mondiali  sono state conquistate da sole otto squadre: Canada, Russia, Repubblica Ceca, Finlandia, Slovacchia, Svezia, Svizzera e Stati Uniti

Storia

 Le basi del gioco moderno si fondarono in America del Nord.

Gli immigrati in America del Nord portarono con loro una moltitudine di giochi simili al moderno hockey, fra i quali l’hockey su prato diffuso soprattutto in Inghilterra. Tali giochi furono adattati per essere giocati anche sul ghiaccio. Nel 1859 si tenne la prima vera partita di hockey sul ghiaccio in Canada con una pallina (invece del disco come conosciamo oggi). La prima partita in cui fu utilizzato un disco e non una pallina ebbe luogo l’anno successivo nel porto di Kingston fra alcuni veterani della Guerra di Crimea.

Quindi le città scozzesi di Windsor e Dartmouth, rivendicano il diritto di essere il luogo di nascita dell’hockey su ghiaccio.Lo sviluppo del gioco, che conosciamo oggi, si ebbe a Montreal. Il 3 marzo 1875 fu disputata la prima partita documentata presso la pista di ghiaccio Victoria di Montréal. Nel 1877 alcuni studenti dell’Università McGill redassero le prime sette regole e istituirono la prima squadra, il McGill University Hockey Club, nel 1880. Il gioco divenne così popolare che presto si diffuse in patria e all’estero: nel 1885 A. P. Low introdusse l’hockey a Ottawa, mentre nello stesso anno nacque un secondo club presso l’Università di Oxford. Nel 1888 il nuovo governatore del Canada, Lord Stanley fu così impressionato dal match di hockey visto quell’anno presso un festival, il Carnaval d’hiver de Montréal che decise di creare un premio per la migliore squadra amatoriale del paese: La Stanley Cup che fu attribuita per la prima volta nel 1893 ai campioni dilettanti del Canada. A quel tempo Montréal divenne sede di circa un centinaio di squadre e di vari campionati in tutto il Canada. Sempre nel 1893 alcuni giocatori ebbero l’idea di utilizzare delle protezioni in uso nel cricket per difendere le gambe dei portieri.

Nello stesso anno l’hockey su ghiaccio sbarcò negli Stati Uniti, con il primo match disputato fra le università di Yale e la Johns Hopkins. La lega americana dilettantistica nacque a New York nel 1896, mentre la prima lega interamente professionistica fu la International Professional Hockey League. Nel 1908 il pattinatore francese Louis Magnus fondò la Ligue Internationale de Hockey sur Glace, la prima federazione internazionale di hockey su ghiaccio. Il primo campionato europeo fu disputato nel 1910 a Montreaux, in Svizzera, e fu vinto dalla rappresentativa del Regno unito.

Nel 1909 nacque la più antica squadra ancor oggi esistente, i Canadiens de Montréal. Nel frattempo le regole continuarono ad evolversi: nel 1913 fu introdotto il fuorigioco e si iniziarono a dividere i campi da hockey in tre zone. 

Nel 1920 l’hockey su ghiaccio fece la sua prima apparizione ai Giochi di Aversa, mentre dieci anni più tardi, nel 1930, il primo Campionato mondiale di hockey su ghiaccio fu vinto dal Canada a Chamonix in Francia. Dal 1902 la Western Pennsylvania Hockey League fu il primo campionato ad avvalersi di giocatori professionisti a tempo pieno. La lega si espanse verso il Michigan  fino a formare il campionato professionistico della International Professional Hockey League (IPHL) nel 1904. La IPHL iniziò ad assumere giocatori canadesi in cambio di uno stipendio regolare, mentre fino ad allora molti giocatori svolgevano tale sport a livello amatoriale. La IPHL fu costretta a chiudere nel 1907 a causa dei numerosi campionati formatisi nelle province canadesi.

Nel 1910, la National Hockey Association (NHA) fu fondata a Montreal. La NHA continuò ad affinare le regole del gioco.

Dopo la riorganizzazione del campionato con la denominazione National Hockey League (NHL) nel 1917, la lega si espanse anche negli Stati Uniti nel 1924.

Successivamente anche in Europa iniziarono a nascere i primi campionati professionistici. Una delle prime nazioni ad avere un campionato nazionale fu la Svizzera, con la Lega Nazionale A, nata nel 1916 e professionistica dal 1938. Attualmente sono molte le nazioni ad avere un campionato nazionale, e di queste le principali sono la Russia con la Kontinental Hockey League, un campionato sovranazionale che riunisce molte delle nazioni dell’ex-URSS.

In Italia invece il primo campionato si disputò nel 1930 . L’Alto Adige è la zona in Italia dove l’hockey ha maggior popolarità e seguito, conta infatti la maggior parte delle squadre professionistiche e dei giocatori iscritti alla federazione italiana.

L’Hockey Hall of Fame ,una galleria di celebrità istituita per onorare personalità dell’hockey su ghiaccio, nacque nel 1943 a Toronto, e al 2010 conta 357 membri tra giocatori, allenatori, general manager e arbitri. Nel corso degli anni la NHL aggiunse sempre più franchigie, dalle original six (ovvero le sei squadre fondatrici), nel 1967 si passò a 12, e così via fino alle trenta squadre attuali. A livello internazionale invece spiccò il duello fra le due grandi potenze mondiali, il Canada e l’Unione Sovietica. Nel 1993 invece i Canadiens de Montréal vinsero la loro 24ª Stanley Cup, record assoluto del campionato, mentre si aspettò il 1998 per la prima partecipazione dei professionisti NHL ai Giochi olimpici invernali.

Nell’ultima parte del secolo iniziò a crescere anche il movimento dell’hockey su ghiaccio femminile: nel 1990 si svolse il primo Campionato mondiale di hockey su ghiaccio femminile, mentre nel 1998 vi fu il debutto ai Giochi olimpici invernali.

Regole e campo da gioco 

Un incontro di hockey su ghiaccio dura normalmente 60 minuti (tre tempi – chiamati anche “terzi” – da 20 minuti). Poiché ogni interruzione di gioco comporta fermare il cronometro,una partita dura in realtà circa il doppio del tempo effettivo. Gli intervalli fra un tempo e l’altro durano 15 minuti. A differenza di molti altri sport nell’hockey su ghiaccio non esiste il pareggio: se al termine di una partita il risultato è ancora di parità, viene giocato un tempo supplementare, che può durare venti, dieci oppure cinque minuti, che termina immediatamente con il gol di una delle due squadre ( pari al golden goal calcistico). Di norma, i tempi supplementari vengono giocati con un numero ridotto di giocatori di movimento, 3 o 4 per squadra invece di 5.

Se al termine del tempo supplementare nessuna delle due squadre ha segnato, la partita viene decisa ai rigori oppure, a seconda del campionato, i tempi supplementari possono proseguire ad oltranza. Di norma vengono assegnati 3 punti alla squadra vincitrice nel tempo regolamentare, 2 alla squadra vincitrice dopo il tempo supplementare o i rigori, 1 alla squadra sconfitta ai supplementari o ai rigori e nessun punto per chi perde nel tempo regolamentare.

I campionati vengono decisi quasi ovunque attraverso il meccanismo dei play-off, per il quale si qualificano le migliori del girone. Normalmente, la migliore squadra della stagione regolare affronta al primo turno la peggiore delle qualificate, la seconda la penultima e così via. Le vincenti passano al turno successivo, fino alla finale. Gli incontri avvengono su una serie di partite, chi ne vince – a seconda del regolamento – per primo 4 (al meglio delle 7), 3 (al meglio delle 5) o più raramente 2 (al meglio delle 3), si aggiudica il passaggio del turno.

È consentito spostare in avanti il disco con il pattino, ma non è consentito segnare in questo modo, a meno che non sia una deviazione. Vietato è anche giocare il disco col bastone alto (ossia col bastone al di sopra della spalla) – ma è permesso bloccarlo con la mano. I passaggi con la mano e le reti segnate con essa non sono valide.

Con l’avvento della cosiddetta “tolleranza-zero”, introdotta in tutti i principali campionati del mondo prima dei XX Giochi olimpici invernali  del 2006, il gioco è divenuto più tecnico. Questa nuova regola, in realtà, non è altro che l’applicazione molto più rigida delle regole preesistenti. In sostanza, ostruzioni, trattenute, colpi di bastone e agganci sono sanzionati in modo più puntuale, così da migliorare la fluidità del gioco, e favorire i gesti tecnici.

Il campo da gioco, detto più correttamente “pista”, è una superficie ghiacciata rettangolare, con una lunghezza compresa fra 56 e 61 metri, ed una larghezza tra i 26 e i 30 m. Tutt’attorno alla pista c’è una balaustra sopra la quale, a protezione del pubblico, c’è una protezione in plexiglas; dietro le porte si trova una rete di protezione supplementare.

Le porte sono alte 122 cm e larghe 183 cm, mentre i montanti sono colorati in rosso. Attorno alla porta è segnata un’area di porta semicircolare. La pista è attraversata nel senso della larghezza da 5 linee; due linee blu larghe 30 cm lo dividono in 3 zone di uguale grandezza: zona d’attacco, zona neutra e zona di difesa. La zona neutrale è divisa a metà da una linea rossa larga 30 centimetri: la linea di metà campo. Al centro di essa, cioè al centro della pista, si trova il punto di ingaggio, circondato dal cerchio di ingaggio. In totale ci sono cinque cerchi di ingaggio, tutti con un raggio di 4,5 m: un centro e due in ognuna delle zone difensive. La quarta e la quinta linea sono le linee di porta (rosse, larghe 5 centimetri) che attraversano tutto il campo. All’esterno della balaustra, all’altezza della zona neutra sul lato lungo del campo, si trovano le panchine delle due squadre, mentre di fronte vi sono i cronometristi e la “panca puniti”. A differenza di molti altri sport, la pista prosegue anche dietro le porte ed è smussata, per permettere lo scorrimento del disco ad alta velocità.

Nella NHL la pista è leggermente più piccola, lunga 56 m e larga 26 m, ed ha una divisione delle zone leggermente diversa. In tal modo il gioco risulta normalmente più rapido e aggressivo.