Lettere dalla quarantena

27/04/2020

Ciao Amedeo, sono Alberto,

Tutto il mondo sta vivendo una situazione di quarantena, nel quale ogni cittadino è costretto a rimanere a casa, cercando di evitare più contatti possibili con il mondo esterno, compresi tutti noi ragazzi, che prima di tutto ciò, la mattina, andavamo a scuola e il pomeriggio ci incontravamo in centro per parlare e divertirci, mentre adesso posso solo limitarci a guardare fuori dalla finestra per vedere il panorama, o andare fuori in terrazza. La mia mattina, più o meno, è uguale alla normalità: l’orario delle lezioni  è uguale, con l’unica differenza che facciamo trentacinque minuti di lezione per materia invece che un’ora, facciamo compiti ed interrogazioni via Meet, una novità è che facciamo due intervalli invece di uno, ognuno di quindici minuti, questo perché gli occhi fanno fatica a fissare per tre ore di fila lo schermo del computer o del telefono. Le lezioni iniziano alle otto e trenta ogni mattina, finiscono il martedì e il mercoledì a un quarto all’una e il resto dei giorni a mezzogiorno e cinque. A mio parere le lezioni sono più faticose di quelle normali in classe, perchè verso metà mattinata non riesco più a concentrarmi sullo schermo, perchè mi diventano tutti gli occhi rossi e per stare meglio, devo andare a mettere il collirio.

Dopo aver finito le lezioni vado fuori in terrazza a controllare le mie piante: io ora ho un rosmarino, un timo, la salvia, il santoreggia, le fragole e il basilico, ma in passato, ovvero la scorsa estate, avevo coltivato anche due pomodori ciliegini, che erano venuti bellissimi e soprattutto buoni, e molti fagioli, ma sfortunatamente non sono riuscito ad assaggiare, perchè nel periodo in cui sono maturati ero in vacanza al mare.

Il pranzo è tale e uguale a quello di sempre, con l’unica differenza che il sabato mangiamo sempre la pizza fatta in casa dal mio babbo: lui riesce a farla sottilissima, e alla fine con tutte le guarnizioni desiderate viene buonissima. Il pomeriggio, in parte studio per le materie del giorno successivo, e in parte vado fuori in terrazza a giocare con il mio fratellino a qualche gioco da tavolo oppure a carte: prendiamo un tavolino da picnic, lo mettiamo all’ombra, apriamo le sedie pieghevoli e iniziamo a giocare. Lo spazio in casa è più ristretto del solito: ognuno sta in una stanza, occupa la maggior parte delle spazio e finchè qualcuno non ha finito di lavorare non è possible andare in quella stanza per disturbarlo.

La maggior parte dei ragazzi ha problemi di rete, mentre io non ne ho più di tanti, l’unico problema è che io ed il mio fratello condividiamo una caricatore del computer in due, quindi a volte il computer si spegne e devo andare a prendere la carica del mio fratello.

La sera, invece, verso le sei e mezzo, gioco un’ora alla ps4 con dei miei amici, per svagarmi un po’ dopo una giornata faticosa. Un’altra novità è che il sabato sera facciamo la grigliata in terrazza, con la griglia elettrica: a noi piace mangiare il costoliccio, per ora abbiamo rischiato di appiccare il fuoco alle mie piante, perchè a volte ci dimentichiamo di versare un po’ di acqua sul fondo della griglia, infatti,il grasso liquido può prendere fuoco molto facilmente. Dopo aver cenato, io,il mio fratello e il mio babbo andiamo in salotto, accendiamo la televisione e guardiamo qualche film su Netflix, mentre mia mamma guarda i suoi film romantici sul tablet, perché non le  piacciono i film che guardiamo noi, ovvero quelli d’azione, come “Fast and Furious”. In questo periodo, ad esempio, stiamo guardando in particolare “Agents of S.H.I.E.L.D.”, una serie televisiva della Marvel. In questo periodo, ho avuto modo inoltre di leggere più spesso, infatti la sera ed il pomeriggio leggo sempre per una mezz’ora o un’ora. A me piacciono i libri gialli, infatti sto leggendo i libri di Agatha Christie, in particolare quelli che trattano di Hercules Poirot, il famoso detective belga. Ora sto leggendo “Il treno azzurro” e quando lo finirò leggerò “Poirot sul Nilo”. Quando li finirò entrambi, ne ordinerò di nuovi sempre dello stesso genere.

In generale,i primi giorni di quarantena sono stati difficili per me, ma adesso mi sono abituato a questo genere di vita, anche se non mi piace. E tu, com’è la tua mattinata? Il pomeriggio come passi il tuo tempo? E la sera? stai facendo qualche attività nuova in questo periodo? Spero che tu mi risponda presto, così potrò passare parte del mio tempo libero a leggere la tua lettera.

Un abbraccio, Alberto    

Fountain pen on an antique handwritten letter