In viaggio con il Coronavirus

Naim Jabed Hasan, Bartolommei Alessia, Raffi Matilde, Chilleri Alice, Paolichi Luana, Moretti Chiara

Coronavirus in cina

Il virus compare a Wuhan a dicembre: l’11 gennaio è confermata la prima vittima nel Paese e il 13 il primo decesso fuori confine, in Thailandia. Poi si registrano casi in Usa ed Europa. Il 30 gennaio l’Oms dichiara l’emergenza globale e l’11 marzo la pandemia.

Dicembre 2019, il coronavirus cinese fa la sua prima comparsa a Wuhan metropoli da 11 milioni di abitanti.

Il 31 dicembre 2019 le autorità cinesi informano l’Organizzazione mondiale della Sanità che nella metropoli si è verificata una serie di casi di simili alla polmonite, la cui causa è però sconosciuta: il virus non corrisponde a nessun altro noto. Si comincia a indagare l’origine della malattia.

L’epicentro della diffusione del virus viene individuato nel mercato del pesce di Huanan, a Wuhan, dove negli stessi spazi si mescolavano persone e animali, anche selvatici, vivi e morti, in scarse condizioni di igiene.

Il 7 gennaio le autorità cinesi confermano di aver identificato un nuovo virus a cui il nome viene dato coronavirus.

L’11 gennaio viene confermata la prima vittima del coronavirus: si tratta di un uomo di 61 anni, morto di polmonite. A quel punto sono una quarantina i contagiati nel Paese, secondo le cifre diffuse dalla Cina.

Il 13 gennaio il coronavirus provoca il primo decesso fuori dalla Cina.

Il coronavirus fa il suo ingresso in altri Paesi vicini: casi di contagio vengono confermati, oltre che in Thailandia, anche in Corea del Sud, Giappone e Australia. 

Il 23 gennaio l’Organizzazione mondiale della Sanità decide di non dichiarare un’emergenza di salute pubblica internazionale relativamente al coronavirus, spiegando che “è troppo presto”.

La città di Wuhan viene isolata: nessuno può lasciare la metropoli e il traffico di treni e aerei in uscita, bus, metropolitane, traghetti e trasporto interurbano è temporaneamente bloccato.

Il 30 gennaio l’Oms dichiara il coronavirus un’ “emergenza sanitaria globale”.

A metà febbraio, la rivista ufficiale del partito comunista cinese riporta le parole del presidente Xi Jinping sull’emergenza: “Il 7 gennaio ho dato ordini sulla prevenzione del Coronavirus”. Ma il primo intervento ufficiale in cui il presidente cinese parla di “epidemia” risalirebbe a 13 giorni dopo, il 20 gennaio, quando una sua direttiva sollecita i comitati del Partito comunista e i governi di ogni livello “ad adottare misure adeguate per frenare la diffusione dell’epidemia” .

Coronavirus in Italia

Il COVID-19 in Italia ha avuto le sue manifestazioni epidemiche iniziali il 31 gennaio 2020, quando due turisti provenienti dalla Cina sono risultati positivi al virus. Successivamente sono stati rilevati 16 casi confermati in Lombardia, aumentati a 60 il giorno successivo con i primi decessi segnalati negli stessi giorni. Il 14 aprile 2020 sono stati registrati 162.488 casi positivi al coronavirus, tra cui 37. 130 persone guarite e 21. 067 persone decedute, e sono stati effettuati 1 .073 689 tamponi per il virus, rendendo l’Italia il terzo paese al mondo per numero di casi, dopo gli Stati Uniti d’America e la Spagna, l’ Italia è il secondo paese al mondo per numero di decessi. L’Italia ha bloccato il 30 gennaio con un’Ordinanza del ministro della Salute tutti i voli da e per la Cina per 90 giorni, oltre a quelli provenienti da Wuhan, già sospesi dalle autorità cinesi.

Il DPCM del 22 marzo 2020, firmato congiuntamente dal Ministro della Salute e dal Ministro dell’Interno, vieta a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati da un comune a un altro, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute.

Coronavirus in Spagna

In Spagna non è stata mai avviata la ‘caccia’ al paziente zero.

Ma si presume che uno dei primi sia stato un paziente lombardo trovato positivo nel noto hotel di Tenerife. Inoltre anche una donna italiana è stata trovata positiva a Barcellona dopo una permanenza lombarda a metà febbraio.

Il 9 marzo, la comunità autonoma di Madrid ha dichiarato la chiusura delle scuole per 15 giorni e il 13 marzo, con 4.200 casi e 120 decessi in tutto il paese, il Governo ha annunciato lo stato di allarme.

Il 25 marzo la Spagna supera la Cina per numero di decessi. Le forze armate spagnole hanno chiesto aiuto alla Nato per far fronte alla crisi. Hanno inoltre effettuato oltre 102 mila denunce e 932 fermi per violazioni delle strette misure imposte dal governo nel lockdown per contrastare la diffusione del coronavirus.

A Madrid, dove c’è la maggiore concentrazione di casi e di decessi, tutti gli ospedali pubblici (e alcuni dei privati) sono saturi, trasformati in ospedali Covid-19, e i reparti di rianimazione al limite delle proprie capacità, il che comporta selezionare i beneficiari dei ventilatori meccanici e offrire la possibilità di sopravvivenza sulla base di criteri clinici ed etici.

Negli ultimi giorni la Spagna ha registrato un calo delle morti legate al Covid-19. Secondo l’ultimo bollettino diffuso dalle autorità, i decessi sono stati 674. Andamento positivo anche per la regione di Madrid, la più colpita dal virus con 7.765 vittime, ha registrato meno di 100 morti in 24 ore, la prima volta dall’inizio della pandemia. I dati parlano di un totale di 130.759 casi di Covid-19 e di 12.418 decessi.

Dal 26 Aprile i bambini sono tornati ad uscire per la prima volta dopo 44 giorni di completo confinamento nelle case.

Il Governo ha allentato le restrizioni per i minori di 14 anni, consentendo loro di camminare nelle strade con una persona adulta per un massimo di un’ora nel raggio di un chilometro da casa. Possono portare con sè biciclette o skateboard, ma non possono giocare con altri bambini e devono mantenere la distanza di un metro dalle altre persone. I parchi sono chiusi. Il bilancio quotidiano del governo rileva 288 decessi in 24 ore, porta il totale dei decessi a quota 23.190, il terzo livello più alto dopo gli Stati Uniti e l’Italia.

Coronavirus in Francia

Il virus COVID-19  è arrivato in Francia il 24 gennaio 2020, era anche il primo caso in Europa ed è stato confermato a Bordeaux, riguardante un uomo franco-cinese di 48 anni , arrivato dalla Cina il 22 Gennaio ed è stato ricoverato al Centre Hospitalier Universitaire de Bordeaux. Nel giro della stessa giornata sono stati trovati altri due casi a Parigi , tutti recentemente tornati dalla Cina , un uomo di 31 anni e la sua compagna di 30 anni, entrambi di Wuhan. Il 30 gennaio,è stato confermato positivo al COVID-19 il primo medico a Parigi , l’uomo era entrato in contatto con un turista cinese la cui contaminazione è stata confermata quando è tornato in Cina. La prima morte per COVID-19 è avvenuta il 14 febbraio all’Hospital Bichat si trattava di un turista cinese di ottanta anni ricoverato in ospedale a Parigi dal 28 gennaio. Il 29 gennaio, anche sua figlia di 50 anni si è dimostrata positiva ed è stata ricoverata nello stesso ospedale dove era in cura suo padre. 44.903 124.575

Ad oggi:

Confermati               Guariti                         Decessi

124.575                     44.903                        22.856

In Francia si registra il record di morti in un solo giorno, con 762 decessi in sole 24 ore.

IN FRANCIA LE MISURE DI CONFINAMENTO SONO STATE PROROGATE FINO ALL’11 MAGGIO. Su tutto il territorio francese vengono applicate le seguenti misure:

– divieto di uscire di casa ad eccezione di esigenze di salute, fare la spesa, andare al lavoro e ‘svolgere un’attività fisica’ di base (una sola volta al giorno ed entro 1 km dalla propria abitazione e per 1 ora al massimo);

– chiusura frontiere esterne Schengen ad eccezione dei rientri in Francia da parte dei cittadini francesi o degli stranieri con permesso di soggiorno in Francia; LE FRONTIERE INTRA UE (es: Francia-Italia e Francia-Germania) E INTRA SCHENGEN (es. Francia Svizzera) RIMANGONO APERTE ma con forti limitazioni e controlli.

Durante il mese di Aprile, sono bastati cinque giorni di calo dell’afflusso di casi gravi negli ospedali, a portare i parigini, spinti anche dal sole del weekend, a uscire di casa sabato e domenica. In mancanza delle rive della Senna, vietate dal Comune, giovani e meno giovani si sono stesi al sole lungo il Canal Saint-Martin, violando così le regole. La capitale francese è stata così costretta a vietare ogni attività sportiva all’aperto fra le 10 e le 19.

NUMERO DI CASI PER REGIONE:

Coronavirus in America

Negli Usa 1939 decessi in 24 ore: è la crescita più alta.

Negli Stati Uniti nuovo record di decessi con quasi duemila morti in 24 ore sono stati superati i 12mila decessi (12.722) di cui la metà nello Stato di New York.Una situazione critica soprattutto nella città di New York, in cui sono presenti la metà dei positivi. Sebbene l’idea di mettere in quarantena la città e l’intero Stato, oltre al New Jersey e al Connecticut, sia stata scartata dal presidente Trump, che pure aveva ventilato l’opzione qualche giorno fa, la Casa Bianca ha quindi prolungato le misure restrittive sul distanziamento sociale proposte a tutti gli Stati membri fino al 30 aprile, tre settimane oltre il previsto.

I contagi negli States sono arrivati a 386.817. 

Ma il presidente Trump vede “segnali di speranza”. Durante la conferenza con la task force sul Covid-19, Trump ha sottolineato la difficile situazione di New York e del New Jersey dove però i casi potrebbero presto iniziare a scendere. “Batteremo il virus”, ha assicurato “la nostra strategia sta funzionando”. “Altri Paesi hanno di fatto più casi di coronavirus di quelli dichiarati, solo che riportano numeri ingannevoli o sbagliati”.

Intanto si apprende che il consigliere americano al Commercio, Peter Navarro, aveva lanciato l’allarme sul coronavirus già alla fine di gennaio ma era rimasto inascoltato. Nei documenti, rilanciati dai principali media Usa, Navarro aveva chiesto che venisse introdotto un divieto di viaggio per la Cina e altre misure di contenimento “aggressive”.New York chiude i parchi giochi per bambini per colpa delle persone che non rispettano le regole sul distanziamento sociale.

Un bimbo di sei settimane è morto in Connecticut a causa del coronavirus. Lo afferma il governatore dello stato, Ned Lamont. «riteniamo che sia una delle vittime più giovani», spiega Lamont, mettendo in evidenza che «il virus attacca i più fragili. E questo mostra l’importanza di stare a casa e limitare l’esposizione ad altre persone».

Meno di un mese dopo, sempre per iscritto, aveva avvertito che c’era “una crescente probabilità di una pandemia vera e propria di Covid-19 che avrebbe potuto infettare fino a 100 milioni di americani con 1,2 milioni di morti”.

Il numero delle vittime è raddoppiato in meno di tre giorni.

Il governatore di New York, il democratico Andrew Cuomo, proroga fino al 15 maggio tutte le restrizioni e chiusure già in vigore da un mese. Sia i governatori che le parti sociali, in particolare il mondo imprenditoriale, continuano a chiedere test diagnostici di massa per poter organizzare un ritorno scaglionato al lavoro. La Casa Bianca continua a prometterli, ma non arrivano. Nel giorno in cui la disoccupazione ha fatto un altro tragico balzo (+5,2 milioni in una settimana, un totale di 22 milioni di senza lavoro) Trump ha annunciato le linee-guida della Casa Bianca per consentire la levata delle restrizioni anti-contagio.

Le misure di distanziamento sociale funzionano, come sta dimostrando il caso dell’Italia, dove la curva della diffusione del coronavirus comincia a scendere: lo hanno detto i due massimi esperti della task force Usa contro il Covid-19, Anthony Fauci e Deborah Birx, nella briefing quotidiano.

«Se la gente vuole usare una mascherina certamente non nuoce»:  ha detto Donald Trump rispondendo ad una domanda durante un briefing alla Casa Bianca, dove tuttavia ha consigliato di usare per un certo periodo «una sciarpa o qualcos’altro», come un foulard. «Stiamo producendo milioni di mascherine ma vogliamo che vadano agli ospedali», ha spiegato.

Coronavirus in Germania

Il primo caso di coronavirus è stato registrato in Germania il 27 gennaio. L’uomo è stato contagiato da un collega di Shanghai. Per quanto riguarda la situazione attuale o più recente in Germania sono stati registrati 154.102 casi confermati di Covid-19 e 5622 decessi. Ma come in tutti gli altri paesi si ritiene che il numero dei contagi e dei morti sia in realtà più alto.. L’istituto Robert Koch che monitora le malattie in Germania ha registrato circa 109.800 casi di guarigione quindi sembrerebbe che la situazione stia migliorando. Ma per ogni zona della Germania la situazione è diversa ad esempio in Baveria  è particolarmente grave dove si registrano circa 40951 casi poi il Nord Reno Westfalia con 31460 contagi e 1084 morti, e Baden-Wuettemberg con 30369 tamponi positivi e 1203 decessi.

Metodi adottati dalla Germania

Il 22 marzo il Bund e i 16 Länder si sono accordati su una serie di ulteriori misure comuni, più stringenti, da applicare in tutto il Paese.

 Riduzione al minimo indispensabile dei contatti interpersonali (con l’esclusione del nucleo familiare).

Rispetto del distanziamento sociale di 1,5 metri in tutti i luoghi pubblici.

 Salvo eccezioni, divieto di assembramento di più di 2 persone (non appartenenti allo stesso nucleo familiare).

 Possibilità di uscire di casa per andare al lavoro, a far la spesa, per motivi medici o per altri motivi di necessità (incluso il movimento fisico all’aria aperta o lo sport, esercitato individualmente).

Chiusura di tutto il settore della gastronomia (salvo per cibo da asporto o con consegne a domicilio).

Chiusura di tutti i servizi alla persona (cosmesi, parrucchieri, studi di massaggi, ecc.)

Chiusura dei negozi non considerati necessari (e adozione di stringenti misure di igiene e distanziamento in quelli rimasti aperti, come alimentari, farmacie, negozi di fai da te e giardinaggio, ecc.).

 Il 6 aprile dal “Corona Kabinett”, tutti i Länder hanno adottato specifiche ordinanze con cui viene stabilito l’obbligo di quarantena (sotto la sorveglianza delle competenti autorità sanitarie) per 14 giorni per chiunque rientri dall’estero.  Per la gestione della “Fase 2 sono state concordato sulle seguenti decisioni:

proroga delle principali restrizioni precedentemente adottate e, in particolare, dell’obbligo di limitazione dei contatti e di distanziamento sociale fino al 3 maggio;

 riapertura, a partire dal 20 aprile, degli esercizi commerciali con una superficie fino a 800 mq, di librerie, negozi di biciclette e officine automobilistiche;

 possibile graduale riapertura delle scuole a partire dal 4 maggio (inizialmente per le classi di diplomandi delle scuole di istruzione generale e professionali; solo successivamente seguiranno gli altri ordini di scuole, secondo un calendario che sarà elaborato dalla Conferenza dei Ministeri dell’istruzione dei Länder entro il 29 aprile, tenendo conto della possibilità di garantire il rispetto di condizioni di sicurezza dal punto di vista sanitario);

    divieto di grandi eventi fino almeno al 31 agosto 2020;

    divieto di cerimonie ed eventi religiosi rimangono proibite;

     raccomandazione di utilizzare dispositivi di protezione individuale (mascherine) nel trasporto pubblico e nei negozi.