SCI

Di Matteo Billi e Pietro Sanarelli

Storia:

Lo sci è probabilmente il più antico mezzo di locomozione inventato prima ancora della ruota. Alcuni ritrovamenti fossili datano i primi strumenti di questo tipo addirittura al 2500 a.C. Gli inventori dello sci furono probabilmente i lapponi ma anche nel IV secolo a.C. si parla di popoli dell’Asia minore che utilizzavano “scarpe di legno” per spostarsi sulla neve. In Italia si iniziò a sciare a fine ‘800 e nei primi del ‘900 si disputarono le prime gare di questa nuova disciplina sportiva.

Agli esordi della pratica, lo sci era interamente in legno, con gli scarponi di cuoio legati tramite rudimentali attacchi realizzati con stringhe e lacci di cuoio. La nascita degli sci moderni con lamine in metallo è attribuita ad un pilota di idrovolante di nome Head.

Lo sci, per come lo intendiamo oggi, vide la luce a metà del 1800 quando vennero inventate le prime tecniche di discesa; fu però dal secondo dopoguerra che lo sci divenne uno sport di massa. Si diffusero così in Europa e in nord America diverse stazioni sciistiche attrezzate soprattutto con impianti di risalita.

Esistono diverse tipologie di sci:

FREESTYLE:

Il freestyle, o sci acrobatico, si tratta di una disciplina sciistica nata come elaborazione dello sci alpino attraverso l’introduzione di salti, difficoltà di percorso e varie figure coreografiche. La prima Coppa del Mondo è stata organizzata dalla Federazione Internazionale Sci nella stagione 1979-1980, i primi Campionati mondiali si disputarono a Tignes nel 1986. 

Nello sci freestyle ci sono diverse specialità: le gobbe, i salti e lo ski cross.      Le gobbe: gli specialisti delle gobbe scendono su una pista di gobbette compiendo due salti per discesa. Sono attribuiti loro dei punteggi in base al tipo di salto, alla qualità e alla difficoltà delle mosse aeree e alla loro velocità.

I salti: nei salti, gli atleti sciano su trampolini innevati che consentono loro di staccarsi da terra; una volta in aria, gli atleti eseguono diverse figure e salti mortali prima dell’atterraggio. Una giuria assegna un punteggio a ogni esecuzione.

Ski cross: nello ski cross più atleti scendono contemporaneamente lungo un percorso artificiale arricchito con un alternarsi di salti, dossi e curve paraboliche. Nelle gare di ski cross dopo una prima fase di qualificazione, che viene superata dagli sciatori che coprono il percorso nel minor tempo, si succedono una serie di turni a eliminazione diretta, fino alla finale.

SLALOM:

Lo slalom é una gara in cui gli sciatori sono tenuti a passare attraverso una serie di porte (pali snodati) ravvicinate, disposte su un tracciato che comporta curve ad arco stretto. La velocità massima raggiunta è intorno ai 35 km/h. Assieme allo slalom gigante fa parte delle discipline tecniche dello sci alpino, contrapposte alle discipline veloci (discesa libera e supergigante).

Tipicamente una gara di slalom speciale si svolge in due manche, e risulta vincitore lo sciatore che ha realizzato il tempo complessivo minore sulle due prove, senza saltare nessuna porta.

Nella coppa del mondo FIS per lo slalom speciale l’ordine di partenza viene determinato nel seguente modo:

nella prima manche per i migliori 15 atleti (determinati secondo il loro punteggio ottenuto negli ultimi dodici mesi nella specialità) viene effettuato un sorteggio; per i restanti si segue l’ordine determinato dal loro punteggio;

nella seconda manche viene invertito l’ordine di arrivo della prima: quindi il 30º classificato partirà per primo e il 1º classificato per ultimo.

Nello slalom le curve hanno un raggio molto stretto, la distanza tra le porte varia tra gli 8 e i 12 metri in verticale e 2/3 metri in orizzontale. Le porte sono segnalate da due pali singoli, alternativamente di colore rosso e blu, privi di bandierine. Visti gli spazi ristretti tra le porte, la linea ideale da seguire in uno slalom speciale passa molto vicino al palo infatti si utilizzano pali snodati che vengono abbattuti con i bastoncini e con le gambe. Per questo vengono usate protezioni apposite per mani, gambe e viso.

Tipica dello slalom speciale è l'”inforcata” dei paletti, ovvero il passaggio di uno sci all’interno del paletto anziché all’esterno, cosa che costa l’eliminazione diretta dalla gara.

SLALOM GIGANTE:

Lo slalom gigante, detto anche brevemente gigante si tratta di una gara in cui gli sciatori sono tenuti a passare attraverso una serie di porte, alternate rosse e blu, disposte sul tracciato. Rispetto allo slalom speciale è molto più veloce (velocità massime attorno agli 80 km/h), poiché le curve hanno un raggio maggiore, ma è meno veloce e più tecnico rispetto al supergigante.

Il gigante è la disciplina più completa dello sci, richiede tutte le caratteristiche (velocità, tecnica, scorrevolezza e agilità, oltre ad una buona resistenza e potenza fisica) presenti nelle altre specialità. Per questo motivo i gigantisti sono spesso in grado di competere sia nello slalom che nel super gigante. Esistono tuttavia i gigantisti puri, ovvero sciatori che scelgono di concentrarsi solo su questa specialità.

Tipicamente una gara di slalom gigante si svolge in due manche, e risulta vincitore lo sciatore che ha realizzato il tempo complessivo minore sulle due prove, senza saltare nessuna porta. Nelle competizioni di coppa del mondo vengono ammessi alla seconda manche solo i migliori 30 classificati della prima manche. L’ordine di partenza della seconda prova è l’inverso della classifica provvisoria della prima manche (il primo a partire è quindi il trentesimo classificato).

SUPERGIGANTE:

Il supergigante, detto anche brevemente Super-G, si tratta di una gara in cui gli sciatori sono tenuti a passare attraverso una serie di porte disposte sul tracciato, come negli slalom, ma la lunghezza della pista, la distanza tra le porte, il raggio di curva e la velocità di percorrenza sono maggiori rispetto allo slalom gigante o allo slalom. Si possono raggiungere velocità di punta di oltre 120 km/h, perciò viene ritenuto una disciplina veloce, come la discesa libera, e viene in genere disputato sulle stesse piste usate per le discese. A differenza della discesa libera, nel Super-G non vengono effettuate prove cronometrate prima della gara.

Tipicamente una gara di supergigante si svolge in un’unica manche, e risulta vincitore lo sciatore che ha completato il percorso, senza saltare nessuna porta, nel tempo minore. Vengono utilizzate le stesse piste da discesa libera, solamente accorciate e quindi con dislivello minore.

L’ordine di partenza dei concorrenti è così stabilito: gli atleti dal 1º al 10º posto della classifica FIS possono scegliere, secondo l’ordine di classifica, un pettorale dispari dal numero 1 al 19, per gli atleti dall’11º al 20º vengono sorteggiati i numeri pari dal 2 al 20 e per quelli dal 21º al 30º posto vengono estratti i restanti numeri fino al 30.

DISCESA LIBERA

La discesa libera è considerata la disciplina regina dello sci per la sua spettacolarità, nonché la più veloce (con punte oltre i 150 km/h) ed è anche quella che richiede agli atleti la maggiore concentrazione, doti di coraggio, fisico massiccio, esplosività, coordinazione, equilibrio e doti da scivolatore sui tratti meno tecnici e impegnativi. Viste le velocità raggiunte e i rischi fisici in caso di caduta sono possibili incidenti, storicamente anche gravi, dovuti a cadute sui bordi della pista a seguito di salti o curve tecniche