SCIOPERO AMBIENTALE

Di Aurora Furnari, Leonardo Tognalini

 Foto di Giulia Barneschi

Venerdì 27 settembre studenti, cittadini e organizzazioni si sono unite di nuovo in corteo per le strade di Arezzo in occasione del terzo sciopero globale per il clima dei Friday for Future, movimento ispirato e creato da Greta Thunberg.

Il movimento nasce con lo scopo di chiedere ai propri rappresentanti politici, a livello globale, nazionale e locale, un’azione urgente per contrastare l’emergenza climatica in corso.

Il corteo, animato con cartelloni, musica e letture, è iniziato alle 9 in piazza San Jacopo, per poi proseguire nelle strade principali di Arezzo, si è concluso davanti al Duomo, in piazza della Libertà.

Impossibile dire con certezza il numero dei partecipanti, ma tantissime persone  hanno deciso di scendere in piazza per protestare, contro il cambiamento climatico.

Per l’occasione in tantissime piazze di Italia sono stati installati dei patiboli e gli attivisti sono rimasti in piedi con un cappio al collo su dei blocchi di ghiaccio che andavano via via sciogliendosi.

 Anche Fridays For Future Arezzo ha aderito e fatto lo stesso in piazza Sant’Agostino, dove ogni venerdì dalle 17:30 in poi il gruppo si ritrova per il presidio settimanale.

La comunità scientifica mondiale lancia continui allarmi sull’impressionante velocità con la quale lo scioglimento dei ghiacciai sta avvenendo e sulle conseguenze che questo avrà sul livello dei mari e sulla biosfera terrestre. Nonostante ciò, ad oggi, non è stata adottata nessuna politica adeguata per rallentare e fermare il collasso climatico in atto.

Ciò che desta maggiori preoccupazioni, però, non sono le conseguenze che tutto ciò avrà sulla terra, perché come dichiara Lara , attivista di Friday for Future: “La terra è qui da più di 4 miliardi di anni ed è sopravvissuta a cinque estinzioni di massa, non è lei ad essere in pericolo ma lo siamo noi”. Senza misure rapide e concrete per azzerare le emissioni di gas serra infatti, la nostra sicurezza è messa a rischio”.

La comunità scientifica mondiale, infatti, lancia continui allarmi sull’impressionante velocità con la quale lo scioglimento dei ghiacciai sta avvenendo e sulle conseguenze che questo avrà sul livello dei mari e sulla biosfera terrestre. Nonostante ciò, ad oggi, non è stata adottata nessuna politica adeguata per rallentare e fermare il collasso climatico in atto.

Ciò che desta maggiori preoccupazioni, però, non sono le conseguenze che tutto ciò avrà sulla terra: “La terra è qui da più di 4 miliardi di anni ed è sopravvissuta a cinque estinzioni di massa, non è lei ad essere in pericolo ma lo siamo noi”. Senza misure rapide e concrete per azzerare le emissioni di gas serra infatti, la nostra sicurezza alimentare è messa a rischio, scoppieranno migrazioni di massa, conflitti per le risorse idriche e alimentari e, tra i tanti altri disastri, parte delle 1.7 miliardi di persone che vivono nelle zone costiere si ritroveranno presto sfollate.

Per l’occasione in tantissime piazze di Italia sono stati installati dei patiboli e gli attivisti sono rimasti in piedi con un cappio al collo su dei blocchi di ghiaccio che andavano via via sciogliendosi.

 Anche Fridays For Future Arezzo ha aderito e fatto lo stesso in piazza Sant’Agostino, dove ogni venerdì dalle 17:30 in poi il gruppo si ritrova per il presidio settimanale.

La comunità scientifica mondiale lancia continui allarmi sull’impressionante velocità con la quale lo scioglimento dei ghiacciai sta avvenendo e sulle conseguenze che questo avrà sul livello dei mari e sulla biosfera terrestre. Nonostante ciò, ad oggi, non è stata adottata nessuna politica adeguata per rallentare e fermare il collasso climatico in atto.

Ciò che desta maggiori preoccupazioni, però, non sono le conseguenze che tutto ciò avrà sulla terra, perché come dichiara Lara , attivista di Fridays for Future: “La terra è qui da più di 4 miliardi di anni ed è sopravvissuta a cinque estinzioni di massa, non è lei ad essere in pericolo ma lo siamo noi”. Senza misure rapide e concrete per azzerare le emissioni di gas serra infatti, la nostra sicurezza è messa a rischio”.