Poèsia

A ITIS

Né più mai toccherò un libro di scuola
Ove i pensieri della mia mente giacquero
ITIS mia, che per giungere a te ho consumato la suola
Delle scarpe che tanto mi piacquero

Indossare, e fea quei quaderni fecondi
Di vignette e battute, e durante le lezioni
Costruivo e ammiravo le mie invenzioni
E il rabbioso verso dei prof. che commentavano le mie interrogazioni

Che mi risultarono fatali, ed il diverso esito
Per cui baciato dalla disgrazia e dalla sfortuna
Baciò la sua unica sufficienza a ginnastica.

Tu non altro che il pianto avrai del tuo alunno
O esigente mia scuola: a me prescrisse
Il preside lacrimata bocciatura.

Edoardo Bidini
Edoardo Salvi