Impronte digitali batteriche

“Impronte digitali batteriche” : l’importanza di lavarsi le mani!

Gli alunni della classe 3ABS (Biotecnologie Sanitarie), sotto la guida del prof. Lucio Milani, hanno condotto un esperimento basato sulla coltivazione su terreno solido di microrganismi presenti nei polpastrelli delle mani. Per osservare la presenza di tali esseri viventi, invisibili ad occhio nudo, occorre farli moltiplicare su un apposito substrato gelatinoso composto da vari nutrienti: quello che si osserva dopo l’incubazione a 37°C per 24 ore sono degli ammassi (dette colonie), ciascuna contenente numerose cellule.

Per la conduzione di tale esperimento, gli alunni hanno utilizzato un terreno generico chiamato PCA (Plate Coun Agar) che viene impiegato per determinare la carica batterica totale (CBT) dei batteri anaerobi facoltativi eterotrofi nelle acque, nei liquami, negli alimenti, nella cosmetica e nelle analisi di interesse igienistico.

Nelle immagini sottostanti si può notare come le nostre mani siano “colonizzate” da numerosi tipi di microrganismi, in particolare batteri, che vivono nell’ambiente e sul nostro corpo. Per la loro identificazione occorrerebbe procedere ad una serie di analisi specifiche sia di tipo colturale, utilizzando particolari terreni selettivi, sia di tipo biochimico; osservando il colore delle colonie possiamo comunque ipotizzare una generica classificazione: gli ammassi gialli e bianchi sono probabilmente colonie di Stafilococco e Micococco, quelli arancioni sono verosimilmente lieviti e quelli bianche dall’aspetto “fiorito” (figg. 4, 5) sono una specie di bacilli non determinati. Anche se non tutti possono diventare pericolosi per la salute, tale esperimento dimostra come sia importante lavarsi frequentemente le mani che sono uno dei vettori principali per la trasmissione delle malattie infettive.

Fig. 1 – Si osserva la crescita dei microrganismi proprio nel punto in cui il polpastrello è entrato in contatto con il terreno di coltura
Fig. 2 – Si osserva la crescita dei microrganismi lungo il percorso che ha seguito il polpastrello sul terreno di coltura
Fig. 3 – In questa piastra si osservano numerose tipologie di microrganismi
Fig. 4 – Particolare delle colonie dall’aspetto “fiorito”
Fig. 5 – Particolare delle colonie dall’aspetto “fiorito”