NASCITA DEL GIORNALISMO IN EUROPA

di Emanuele Basile

Durante il corso del diciottesimo secolo, caratterizzato dalla forte presenza della corrente illuminista, si iniziano a collocare le prime pubblicazioni di diversi periodici. Questo fenomeno è in realtà in pieno accordo con la filosofia del “siécle lumière” che voleva una maggiore diffusione della conoscenza e che, se nei ceti più abbienti si realizzava attraverso la lettura di libri (si ricordi al proposito l’Enciclopedia, poliedrica opera di Denis Diderot e Jean-Baptiste d’Alembert, che in trentasette volumi raccoglieva tutto lo scibile umano fino a quel momento), nel popolo avveniva attraverso la lettura dei giornali che erano di gran lunga molto più economici rispetto che i libri. Il dilagare di questa nuova forma di letteratura anche nelle classi più povere aveva determinato l’origine di un’opinione pubblica, cosa molto importante che spiegherà anche i motivi per i quali successivi eventi storici sono accaduti. In Europa il giornalismo si diffuse soprattutto in tre Paesi: Inghilterra, Francia e Italia.

GIORNALISMO FRANCESE

Le prime forme del giornalismo francese risalgono alla prima metà del Seicento quando, il 1 Maggio del 1631, nacque la Gazette de Paris, un settimanale istituito per volere del cardinale Richelieu che faceva capo al medico Théophraste Renaudot. Via via che queste pubblicazioni si diffondevano, però, iniziavano a nascere anche le prime forme di censura da parte dell’autorità monarchica. La stampa si libererà dei vincoli imposti dal re soltanto con lo scoppio, nel 1789, della Rivoluzione francese. Non a caso è proprio la Francia ad avere le prime forme di giornalismo politico e d’opinione. Fra le pubblicazioni più importanti del periodo ricordiamo il Journal de debate et des Dècrets di Mirabeau e l’Ami du peuple diretto invece da Marat. In soli tre anni dalla Rivoluzione, in Francia apriranno ben duecento testate con carattere reazionario, moderato, monarchico e antirivoluzionario. Nell’Ottocento, a Parigi, viene fondata la Société générale des annonces che corrisponde alla prima agenzia pubblicitaria d’Europa e forse del mondo e che ottenne la concessione di spazi pubblicitari del quotidiano La Press diretto da Emile de Girardin.

GIORNALISMO INGLESE

Il primo giornale pubblicato a cadenza regolare in Inghilterra fu la Oxford Gazette (divenuta poi London Gazette) del 1665 ad opera di Henry Muddiman ma bisognerà aspettare il 1702 affinché nasca il primo quotidiano, chiamato Daily Courant che promuoveva la distinzione tra opinioni e fatti. Di corrente opposta fu invece lo Spectator (1712) che esponeva i temi di attualità secondo un’ottica ben precisa e schierandosi politicamente. Nella prima metà del Settecento in Inghilterra esistevano circa quattrocento testate che vendevano i propri giornali per un prezzo medio pari ad un penny e mezzo. La seconda metà del secolo vide la nascita di altri nuovi giornali tra i quali di particolare spicco si ricorda il Morning Post (1772) e il World (1778) di John Bell e il Daily Universal Register (1785) diretto da John Walter che ben presto mutò il nome in The Times. Evento rilevante nella storia del giornalismo inglese fu il fatto che, a causa di un’antica tradizione locale, i giornali non venivano pubblicati la Domenica ma, data la maggiore richiesta di informazioni, nel corso dell’Ottocento, nacquero specifici giornali chiamati domenicali (proprio perché pubblicavano solo la Domenica) come l’Observer (1791), il Sunday Times (1822) e il News of the World (1843).

GIORNALISMO ITALIANO

I primi cenni del giornalismo italiano possono essere fatti risalire al primo Seicento ma l’affermarsi di questo genere letterario per come noi oggi lo conosciamo avviene soltanto durante il Settecento dove nei vari Stati italiani si iniziavano a stampare periodici a cadenza regolare e ad istituire gazzette ufficiali. Venezia fu il centro trainante in ambito giornalistico, nascono infatti nella Serenissima circa cinquanta testate di cui le più famose sono il Giornale de’ letterati d’Italia (1710) curato da Scipione Maffei, la Gazzetta Veneta (1760) di Gasparo Gozzi, la Frusta letteraria (1763) diretto da Giuseppe Baretti e l’Europa letteraria (1768) di Domenico Caminer. Milano fu un’altra importantissima città dell’illuminismo italiano che, benché non sia così produttiva come Venezia in ambito giornalistico, vede la nascita di uno dei più famosi giornali italiani dell’epoca: Il Caffè, fondato nel 1764 da Pietro Verri presso l’Accademia dei Pugni. Nel centro Italia le pubblicazioni giornalistiche più importanti sono gli Annali di Roma (1787) di Michele Mallio, la Gazzetta di Bologna (1788) di Battista Sassi e le Novelle letterarie pubblicate in Firenze (1740) di Giovanni Lami. Nel sud invece un’intensa produzione giornalistica appartiene al Regno di Sicilia con il Corriere di Messina (1793), l’Osservatore Peloritano (1797) e la Gazzetta di Messina (1814) ma ancora di più al Regno di Napoli con la nascita di diverse testate come il Diario Notizioso (1759), le Notizie del Mondo (1783), la Gazzetta civica napoletana (1784), il Giornale enciclopedico di Napoli (1785) e il Giornale letterario di Napoli (1795).