Curling

Le prime documentazioni relative al “lancio del disco su ghiaccio” (questa è la traduzione ufficiale di Curling) risalgono al sedicesimo secolo: in tale periodo (1511), infatti, fu scoperta la famosa “Stirling Stone” la cui traduzione è: Pietra di Stirling (località della Scozia). In principio veniva fatta scorrere una pietra il più lontano possibile dal punto di partenza, poi si passò a cercare di lanciarla fino ad un punto prestabilito, puntando non più sulla forza bruta (si lanciavano pietre di granito, pesanti più di 40 kg.), ma sulla precisione. Nel passato le stone (pietre) erano dei semplici sassi di fiume piani che presentavano anche forme irregolari e spigolose. Oggi, invece, la pietra che viene lanciata è fatta di granito, può avere una circonferenza massima di circa 91 centimetri e pesa generalmente fra i 17 e i 20 chili. Si richiede un’elevata qualità della materia prima in grado di non assorbire l’acqua e quindi di non congelarsi , sono pochissimi i produttori mondiali delle stone. La maggior parte delle pietre fino ad oggi utilizzate sono fatte di due tipi specifici di granito chiamati “Blue Hone” e “Ailsa Craig Common Green” ed entrambi si trovano sull’isola disabitata di Ailsa Craig, a sud-ovest della Scozia, isola nata dalla solidificazione del magma all’interno di un camino vulcanico ormai spento. L’isola è posseduta dalla famiglia scozzese dei Kay che gestisce la vendita delle pietre, nonostante la chiusura della cava per preservare la fauna locale, la famiglia Kay ha affermato di avere ancora a disposizione 1.500 tonnellate del granito più pregiato, sufficiente per soddisfare gli ordini previsti fino al 2020.
Attualmente il granito per la produzione di pietre da curling viene dal nord del Galles: si chiama “Trefor” ed la cava è gestita in esclusiva da un’azienda canadese che è l’unica produttrice mondiale di pietre da curling. Come si può facilmente immaginare il Curling richiama il famoso gioco delle bocce, in specifico quello su ghiaia battuta.

Nonostante il passare dei secoli e l’introduzione di innovazioni tecniche, questa disciplina ha mantenuto invariato il suo antico stile di gioco. Il Curling ebbe successo in Italia come disciplina alternativa, che permetteva ai villeggianti di diversificare la loro voglia di neve. Per questo la culla di questo sport nella nostra penisola è Cortina, la “perla” delle Dolomiti, che importò nel nostro paese la disciplina per rendere ai loro ospiti più gradevole la vacanza. Solo nel 1973 ci fu l’annessione del Curling Italiano alla fondazione W.C.F. (World Curling Federation). Ora si svolgono regolarmente campionati Assoluti, Europei, e Mondiali e nel 1922 la WCF è stata ammessa ai giochi Olimpici con la prima apparizione a Nagano in Giappone nel 1998.

La nazionale italiana ha esordito ufficialmente nelle olimpiadi invernali con l’edizione di Torino 2006, ma ha partecipato ai giochi olimpici solo in funzione del fatto che i giochi si svolgevano in Italia. La nazionale italiana , poi,si è qualificata, per la prima volta nella storia, alle olimpiadi invernali svolte nel 2018 nella contea di Pyeongchung. Gli azzurri, durante il torneo, sono sempre rimasti in corsa e hanno sempre fatto partita pari con qualsiasi avversario, riuscendo quasi clamorosamente ad arrivare in semifinale.

World Women’s Curling Championship 2017, Beijing, China

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